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Bosnia. Il serbo Dodik: non permetteremo la permanenza dei migranti nella Repubblica Srpska

Bosnia. Il serbo Dodik: non permetteremo la permanenza dei migranti nella Repubblica Srpska

K metro 0 – Sarajevo – La Repubblica Srpska, l’entità serba della Bosnia, non permetterà la permanenza sul proprio territorio di migranti e profughi. Lo ha affermato il rappresentante serbo nella presidenza tripartita bosniaca Milorad Dodik, commentando la decisione del Gruppo operativo per le migrazioni del cantone Una-Sana, di dislocare i migranti presenti nel centro

K metro 0 – Sarajevo – La Repubblica Srpska, l’entità serba della Bosnia, non permetterà la permanenza sul proprio territorio di migranti e profughi. Lo ha affermato il rappresentante serbo nella presidenza tripartita bosniaca Milorad Dodik, commentando la decisione del Gruppo operativo per le migrazioni del cantone Una-Sana, di dislocare i migranti presenti nel centro di accoglienza Vucjak, vicino a Bihac, nell’entità musulmana e croata della Bosnia. Secondo quanto riferisce il sito di informazione “Klix”, Dodik ha detto che “una parte dei vertici politici bosniaci musulmani guardano con benevolenza ai migranti, dato che potrebbero servire in futuro a esercitare pressioni su coloro che non sono bosniaci musulmani”. Dodik ha inoltre affermato che “la Bosnia-Erzegovina non ha una risposta adeguata alla crisi dei migranti“. L’ufficio dell’Unione europea a Sarajevo ha condannato la scorsa settimana il trasferimento di alcune centinaia di migranti nel campo di accoglienza di Vucjak, situato sul territorio della città di Bihac, al confine nord-occidentale con la Croazia. Secondo quanto riferisce il sito di informazione “Klix”, l’Ue ha invitato le autorità bosniache ad “affrontare urgentemente la sfida rappresentata dal flusso dei migranti”. Tutti i livelli di potere in Bosnia devono “rafforzare l’impegno e assumersi le responsabilità”.

L’Ue ha evidenziato chenei colloqui con i rappresentanti delle istituzioni bosniache di rilievo abbiamo sottolineato che il campo di Vucjak deve essere chiuso, non soltanto perché si tratta di una località non sicura, ma anche perché è un luogo indegno“. L’ufficio europeo a Sarajevo ha evidenziato che “visto l’avvicinarsi dell’inverno, le autorità della Bosnia-Erzegovina non devono mettere in pericolo vite umane“. L’Ue intende “offrire un sostegno significativo al miglioramento di località alternative per l’alloggio dei migranti”. Anche le Nazioni Unite sono “preoccupate” per il trasferimento dei migranti e dei richiedenti asilo presenti sul territorio della città bosniaca di Bihac nel centro di accoglienza di Vucijak. Lo si legge in una nota della rappresentanza dell’Onu in Bosnia in cui le autorità locali vengono invitate alla “chiusura immediata” del centro e “la ricerca di una struttura alternativa per l’accoglienza dei migranti”.

L’Onu ha evidenziato che “nel centro di accoglienza di Vucijak sono presenti numerosi rischi alla sicurezza e alla salute e la struttura non rispetta gli standard umanitari internazionali”. L’Onu ha invitato le autorità bosniache ad “aumentare gli sforzi per trovare, il prima possibile, una struttura di accoglienza alternativa che rispetterà le leggi e gli obblighi internazionali, nonché prassi e principi umanitari, nel rispetto dei diritti dei migranti e dei richiedenti d’asilo”.

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