K metro 0 – Roma – Tra il 23 e il 26 maggio 2019, i cittadini dell’Europa dei 27 eleggeranno i parlamentari della nona legislatura europea: a 40 anni dalle prime elezioni dirette dell’Europarlamento (giugno 1979). Con la Brexit, i seggi si ridurranno da 751 a 705: 46 verranno messi da parte, nel caso di
K metro 0 – Roma – Tra il 23 e il 26 maggio 2019, i cittadini dell’Europa dei 27 eleggeranno i parlamentari della nona legislatura europea: a 40 anni dalle prime elezioni dirette dell’Europarlamento (giugno 1979). Con la Brexit, i seggi si ridurranno da 751 a 705: 46 verranno messi da parte, nel caso di nuove adesioni alla UE da parte di altri Paesi. Dal 1952, quando si riunì l’Assemblea Comune Europea della CECA (con membri designati dai Parlamenti nazionali), i poteri di quest’ essenziale assemblea parlamentare (la più grande al mondo tra quelle democraticamente elette, col più grande corpo elettorale transnazionale, circa 375 milioni di aventi diritto nel 2009), son progressivamente cresciuti.
Insieme al Consiglio dei ministri UE, infatti, l’Europarlamento esercita il potere legislativo comunitario, approvando o respingendo le proposte di norme europee avanzate dalla Commissione né esso né il Consiglio dei ministri, però, hanno potere d’ iniziativa legislativa, che spetta solo alla Commissione. Nei confronti di quest’ ultima, però, similmente a quanto accade tra Parlamento e Governo in un normale sistema parlamentare nazionale, Strasburgo esercita una funzione ispettivo-politica (con interrogazioni, eventuali commissioni d’inchiesta, e l’estremo strumento della mozione di censura, cioè di sfiducia) e ispettivo-finanziaria (col potere d’ approvare o respingere il bilancio comunitario, predisposto appunto dalla Commissione).
È ancora troppo presto per disporre di sondaggi credibili sulle intenzioni di voto dei cittadini europei per il prossimo rinnovo dell’Europarlamento. Ma è evidente che, in un’assemblea di Strasburgo dove oggi, all’opposto che negli anni ’80 (quando Altiero Spinelli riuscì a far approvare un piano per la trasformazione della CEE in una vera Unione politico-economica), esiste addirittura un Intergruppo antifederalista europeo, con le prossime elezioni cresceranno fortemente le forze euroscettiche, se non apertamente antieuropeiste. A meno che, da qui a un anno, partiti e istituzioni comunitarie non riescano a dimostrare ai cittadini europei che la UE è in grado d’ assicurare loro una vita veramente migliore. Saranno molto importanti, allora, i risultati della collaborazione tra Europarlamento ed enti locali: come anzitutto per il piano congiunto di comunicazione ai cittadini da parte di Europarlamento e Comitato Europeo delle Regioni, che vuole spiegare agli europei l’importanza delle prossime elezioni come momento di decisiva riflessione sul futuro della UE.