K metro 0 – Johannesburg – Il presidente russo Vladimir Putin, seguendo le orme della Cina, sta cercando di ampliare la propria influenza sull’Africa, ospitando i leader del continente questa settimana nel primo summit Russia-Africa. Il Cremlino lunedì ha annunciato che 43 dei 54 capi di Stato e governi hanno confermato la propria partecipazione. La Russia
K metro 0 – Johannesburg – Il presidente russo Vladimir Putin, seguendo le orme della Cina, sta cercando di ampliare la propria influenza sull’Africa, ospitando i leader del continente questa settimana nel primo summit Russia-Africa. Il Cremlino lunedì ha annunciato che 43 dei 54 capi di Stato e governi hanno confermato la propria partecipazione.
La Russia sta cercando di approfittare del momentaneo disinteresse degli Stati Uniti nei confronti del continente, una delle economie che stanno crescendo più velocemente nel mondo e snodo strategico per il Mar Rosso. “Non parteciperemo a nuove ‘spartizioni’ delle ricchezze del continente. Anzi, siamo pronti ad entrare in competizione con l’Africa, a patto che questa avvenga in termini civili”, ha dichiarato Putin a Tass news domenica. La Russia spera di poter ospitare summit del genere ogni tre anni, mentre i ministri degli Esteri che si confronteranno in riunioni annuali, ha spiegato il consigliere di Putin per gli Affari esteri, Yuri Ushakov. La popolazione africana è in crescita esponenziale, così come la classe media e le infrastrutture stanno raggiungendo livelli inediti. Un continente che fa leva sulle ricchezze del proprio territorio come diamanti, minerali e petrolio, qui la Russia può fare i propri interessi evitando le sanzioni imposte dall’occidente nel 2014, con l’annessione della Crimea. Nonostante Mosca arrivi con anni di ritardo rispetto alla Cina, che ha già investito centinaia di miliardi di dollari in ferrovie, aeroporti e progetti di alto profilo, può ancora contare su un mercato sempre vivo: quello delle armi. È infatti il Paese che invia più armi in Africa e le consegne sono sempre più frequenti, secondo quanto riporta lo Stockholm International Peace Research Institute.
Mentre Putin, e altri funzionari russi, hanno visitato alcune nazioni africani nel passato recente, gli Stati Uniti, con il governo Trump, hanno di fatto snobbato la questione e i commenti del tycoon sul continente non hanno aiutato. Persino la presenza militare statunitense è stata ridotta, lasciando spazio alla Russia e alle altre potenze economiche mondiali. Le operazioni commerciali tra Mosca e l’Africa sono triplicate passando da un volume d’affari di 6,6 miliardi di dollari nel 2010 ai 18,9 miliardi dell’anno scorso, ha sottolineato la scorsa settimana Judd Devermont, che si occupa di Africa al Center for Strategic and International Studies. Washington, intanto, sembra aver imboccato la strada giusta nelle negoziazioni con la Cina, che dopo il fine settimana sembra abbiano portato finalmente a dei progressi. I media cinesi hanno riportato le parole del vicepremier, Liu He, che a una conferenza nella città meridionale di Nanchang ha evidenziato il buon risultato delle trattative. Il dialogo recente tra le parti è stato utile per costruire le basi di un futuro accordo, secondo quanto rivela AP. Donald Trump e la sua controparte cinese, Xi Jinping, hanno concordato sulla non imposizione di nuovi dazi, in un momento in cui si sta cercando di costruire un’intesa. Il presidente Usa spera di poter firmare un patto con Xi già il prossimo mese, quando i due avranno la possibilità di confrontarsi in Cile.