K metro 0 – Roma – Un vero e proprio stato di crisi è quello che sta coinvolgendo i piccoli comuni italiani che risultano sempre più a rischio per la mancanza di personale. Le amministrazioni comunali sono carenti di figure professionali come ad esempio il segretario, il dirigente pubblico che guidano le amministrazioni locali. Le
K metro 0 – Roma – Un vero e proprio stato di crisi è quello che sta coinvolgendo i piccoli comuni italiani che risultano sempre più a rischio per la mancanza di personale. Le amministrazioni comunali sono carenti di figure professionali come ad esempio il segretario, il dirigente pubblico che guidano le amministrazioni locali.
Le sedi senza un titolare risultano essere 1.729 sulle 4mila negli enti sotto i 10.00 abitanti.
Ma quali sono le cause che hanno portato a questa carenza di figure professionali? Sicuramente l’incertezza sul futuro della professione alla quale si è aggiunta il seguente blocco delle assunzioni, che ha impedito il ricambio tra i segretari comunali (mille in meno in un decennio). A questi si sommano un progressivo spopolamento e la crescente mancanza di servizi, basta pensare alla connessione internet e alla banda larga che arrivano con grande difficoltà in alcuni comuni d’ Italia.
Il governo intende intervenire sulla questione e risolverla, infatti il ministro per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha dichiarato: “È mia ferma intenzione, anche d’intesa con le parti interessate, individuare delle soluzioni che consentano di superare le difficoltà che sono state denunciate”.
Tra le possibili soluzioni c’è anche quella di un concorso entro fine anno durante il quale si svolgeranno le prove per l’assunzione di 291 segretari. Intanto l’esecutivo garantisce che è già stato programmato l’avvio di un’ulteriore selezione di 171 segretari. Tra le altre proposte del governo ci sono l’elaborazione di procedure di immissione accelerate per il prossimo corso-concorso e una rivisitazione delle modalità di convenzione tra i comuni in materia di segreteria associata.
Il caso di Argentera è uno dei comuni interessati da questa problematica è il borgo alpino di un comune piemontese senza personale da oltre un anno. Da 15 mesi il Comune, con 77 abitanti a 1700 metri di altitudine, in provincia di Cuneo non ha più dipendenti e così la sindaca è costretta ad aprire e chiudere gli uffici, occuparsi di tutte le pratiche burocratiche, mentre il vicesindaco e l’assessore sbrigano i lavori da cantonieri.
In attesa che arrivi una soluzione la prima cittadina Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d’Italia, dopo aver avuto sostegno dal governatore del Piemonte Alberto Cirio, ha inviato un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermando di aver ovviato per brevi periodi con agenzie interinali, ma chi arriva e si forma poi sceglie di andare via. Se continua così siamo costretti a chiudere.
di Rossella Di Ponzio