K metro 0 – Milano – Erano 5.000, secondo gli organizzatori, i cittadini che questa sera a Milano hanno aderito al presidio “Fermatevi! Milano al fianco del popolo curdo”, davanti al Consolato della Turchia in via Antonio Canova 36, per protestare contro i bombardamenti di Ankara nel nord della Siria. Spiccavano cartelli che accusano Ankara di
K metro 0 – Milano – Erano 5.000, secondo gli organizzatori, i cittadini che questa sera a Milano hanno aderito al presidio “Fermatevi! Milano al fianco del popolo curdo”, davanti al Consolato della Turchia in via Antonio Canova 36, per protestare contro i bombardamenti di Ankara nel nord della Siria. Spiccavano cartelli che accusano Ankara di genocidio a danno dei curdi, dopo quello armeno, fogli con i colori della bandiera curda, e spunta il volto di Abdullah Ocalan, leader storico dell’indipendentismo curdo, da anni imprigionato nelle carceri turche. Tra le bandiere delle sigle presenti – circa 80 tra partiti politici e associazioni – anche molta gente comune, di tutte le età, anche bambini in spalla a madri e padri. Dal palco, sotto il quale si è riunito il gruppo più folto di cittadini curdi, ad essere chiamati in causa sono principalmente l’Unione europea e il Governo italiano, ai quali viene chiesta azione a difesa del popolo curdo che ha combattuto con sacrificio, a costo di perdite di vite enormi, lo Stato islamico e che oggi è abbandonato dall’Occidente. Scrosci di applausi scattano quando dal palco si onorano gli uomini e le donne curde combattenti, e quando, poco dopo, si chiede al Governo italiano di bloccare l’export di armi dalla Turchia. Applausi anche alla richiesta all’Unione europea di prendere una posizione chiara e non lasciare che siano Usa, Russia e Turchia a tenere in mano le sorti di una guerra che sta annientando un popolo e che rischia di destabilizzare l’intero Medio Oriente, con un ricadute anche sull’Europa stessa.
… e a Roma. Circa un centinaio di persone si sono radunate oggi in piazza Santi Apostoli a Roma in presidio per chiedere all’Europa di fermare le operazioni militari della Turchia contro i curdi in Siria. In piazza erano presenti i sindacati Cgil, Cisl e Uil con le loro bandiere. Presenti anche la bandiera curda del partito dei lavoratori. Diversi gli slogan dei manifestanti contro Erdogan e a sostegno del popolo curdo. Alcuni dimostranti hanno esposto la fotografia dell’attivista curda Hevrin Khalaf, uccisa in un agguato. Tra i presenti in piazza l’ex presidente della Camera Laura Boldrini e l’ex segretario della Cgil Susanna Camusso che in segno di protesta, insieme ai manifestanti, si sono dipinte le mani di rosso.
“Di fronte alle notizie drammatiche e alle immagini terribili che giungono dal Rojava con l’esercito di Erdogan che sta compiendo un’operazione criminale e spietata contro le popolazioni curde, non c’è più tempo da perdere. La condanna della Turchia e il sostegno al popolo curdo deve essere immediato, deciso, corale” afferma Nicola Fratoianni annunciando l’adesione di Sinistra Italiana-Leu alla fiaccolata domani pomeriggio a Roma. Serve un’azione dei governi, ma serve anche la mobilitazione degli italiani, come sta avvenendo già da alcuni giorni. Sono certo che domani pomeriggio in piazza del Pantheon a Roma, saremo migliaia per dire stop all’invasione della Turchia e perché si fermi il massacro”, conclude.