K metro 0 – Madrid – La Corte Suprema spagnola ha condannato all’unanimità Oriol Junqueras, ex leader del movimento indipendentista della Catalogna, a 13 anni di prigione. Oltre a Oriol Junqueras altri leader indipendentisti della Catalogna sono stati condannati con pene che vanno dai 9 ai 13 anni di carcere per sedizione e appropriazione indebita
K metro 0 – Madrid – La Corte Suprema spagnola ha condannato all’unanimità Oriol Junqueras, ex leader del movimento indipendentista della Catalogna, a 13 anni di prigione. Oltre a Oriol Junqueras altri leader indipendentisti della Catalogna sono stati condannati con pene che vanno dai 9 ai 13 anni di carcere per sedizione e appropriazione indebita di fondi pubblici. La Corte suprema spagnola ha dichiarato loro, che nell’ottobre 2017 hanno convocato un referendum sull’indipendenza, colpevoli di tradimento, ribellione e uso improprio di fondi pubblici.
La sentenza, emessa dal giudice Manuel Marchena, arriva dopo il processo iniziato lo scorso febbraio. Escluso il reato più grave quindi, quello di attentato alla Costituzione spagnola, che era chiesto dalla Procura e prevedeva una pena tra i 16 e i 25 anni di carcere. Carles Puigdemont, presidente in esilio della Generalitat ha commentato la vicenda come “un’aberrazione”.
La condanna più pesante è dunque stata inflitta all’ex vicepresidente del governo indipendentista catalano Oriol Junqueras, del partito Esquerra Republicana (ERC), di sinistra, condannato a 13 anni di carcere per sedizione, aggravata per la sua carica di vicepresidente, e malversazione. L’ex presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, è stata condannata a 11 anni e 6 mesi di carcere, mentre Jordi Cuixart e Jordi Sànchez, leader di due organizzazioni indipendentiste della società civile (Òmnium e Assemblea Nazionale Catalana) a 9 anni. Nessuno degli imputati in custodia cautelare è stato condannato a meno di 9 anni di carcere.
Arrivano parole chiare dal governo spagnolo alle condanne decise dalla Corte Suprema: “Rispetto e senso di responsabilità”. Le parole sono del ministro per lo Sviluppo, segretario dell’organizzazione del Psoe, Josè Luis Balos. Il ministro ha aggiunto che la sentenza “rende chiaro che in Spagna lo Stato di diritto funziona”.
La Polizia nazionale e la polizia locale, i Mossos d’Esquadra si sono allertati presidiando i luoghi più a rischio della Catalogna, come l’aeroporto di Barcellona, la stazione di Girona e il porto di Terragona. Collera e scontri a Barcellona dopo la condanna di nove leader indipendentisti catalani a pene carcerarie fra 9 e 13 anni, per il loro ruolo nel tentativo di secessione del 2017. Migliaia di militanti sono scesi nelle strade di Barcellona, bloccando strade e mezzi pubblici, con l’obiettivo di occupare l’aeroporto. La polizia catalana in assetto antisommossa ha caricato più volte le centinaia di dimostranti che tentavano l’assalto allo scalo, dopo l’appello alla protesta della piattaforma Tsunami Democràtic. Almeno 13 i feriti, nessuno grave, mentre 20 voli sono stati cancellati.
Le sentenze hanno riacceso la tensione nella regione in ebollizione da dieci anni per la spinta separatista, e arrivano a un mese dalle prossime legislative.