K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi la seconda edizione dell’Osservatorio della cultura e della creatività urbana, strumento progettato per valutare e stimolare il potenziale creativo e culturale delle città europee, che è fondamentale per la promozione della crescita economica e della coesione sociale. Dopo il successo della prima edizione del
K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi la seconda edizione dell’Osservatorio della cultura e della creatività urbana, strumento progettato per valutare e stimolare il potenziale creativo e culturale delle città europee, che è fondamentale per la promozione della crescita economica e della coesione sociale. Dopo il successo della prima edizione del 2017, l’edizione 2019 presenta un quadro aggiornato della ricchezza culturale e creativa dell’Europa attraverso un campione più ampio composto di 190 città di 30 paesi, tra cui la Norvegia e la Svizzera. L’Osservatorio è stato creato dal Centro comune di ricerca, il servizio della Commissione per la scienza e la conoscenza, ed è accompagnato da uno strumento online rinnovato che consente alle città di inserire i propri dati per una copertura e un’analisi comparativa più approfondite.
Tibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport e responsabile per il Centro comune di ricerca, ha dichiarato: “La prima edizione dell’Osservatorio della cultura e della creatività urbana è stata un successo poiché ha consentito alle città di tutta Europa di stimolare lo sviluppo sfruttando meglio le loro risorse culturali. Sono certo che la seconda edizione ampliata sarà altrettanto utile per le autorità cittadine, per i settori culturali e creativi e per i cittadini. L’Osservatorio è un ottimo esempio del modo in cui il Centro comune di ricerca possa responsabilizzare i decisori politici e contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso strumenti pratici basati su dati concreti.”
Principali risultati della seconda edizione:
- Parigi (Francia), Copenaghen (Danimarca), Firenze (Italia) e Lund (Svezia) sono in cima alla classifica nei rispettivi gruppi di popolazione; Lund esordisce come città capolista rispetto all’edizione del 2017.
- I posti di lavoro nei settori culturali e creativi sono cresciuti in modo particolare nelle città dell’Europa settentrionale e orientale, con un aumento medio annuo di circa il 12% a Budapest (Ungheria), Tallinn (Estonia), Vilnius (Lituania), Cracovia e Breslavia (Polonia) e Tartu (Estonia).
- I risultati macroregionali mostrano che è l’Europa del Nord a guidare la classifica. L’Europa occidentale mostra i migliori risultati in tema di “vivacità culturale”, seguita molto da vicino sia dall’Europa settentrionale che da quella meridionale. L’Europa occidentale è inoltre al primo posto per l'”economia creativa”, tallonata dall’Europa settentrionale. Le dinamiche migliori in termini di creazione di posti di lavoro si riscontrano, in media, nelle città dell’Europa settentrionale e orientale.
- Nel campione di città analizzato, i luoghi della cultura distano in genere 30 minuti a piedi (o solo 5 minuti in bicicletta) dalle zone in cui vivono i cittadini europei e sono facilmente accessibili con i trasporti pubblici.
- I futuri fondi della politica di coesione dell’UE potrebbero sostenere ulteriormente la convergenza socioeconomica e la coesione territoriale concentrandosi sull’occupazione creativa e sull’innovazione, sui collegamenti con i sistemi di trasporto e la governance, settori in cui permangono i maggiori divari.
- Le principali città culturali e creative sono più prospere: vi è una correlazione positiva e significativa tra i risultati ottenuti nell’indice della cultura e della creatività urbana e i livelli di reddito delle città.
La prima edizione dell’Osservatorio della cultura e della creatività urbana ha ispirato le amministrazioni locali di tutta Europa. Ad esempio, Madrid (Spagna) ha utilizzato i dati dell’Osservatorio per comprendere su quali beni culturali e creativi (come monumenti, musei, cinema, teatri e gallerie d’arte) concentrare la strategia di branding per migliorare la propria posizione nelle classifiche internazionali. La capitale spagnola ha quindi pubblicato un nuovo opuscolo, dal titolo “Madrid — dati e cifre 2018”, che promuove le variegate proposte culturali della città. L’Osservatorio ha inoltre aiutato Győr (Ungheria) a esaminare le future esigenze di investimento e ha corroborato la decisione della città di adottare una strategia di economia culturale e creativa per il periodo 2019-2028 che individua le principali misure da attuare, quali la creazione di spazi creativi per gli artisti e di un incubatore per il design. Umeå (Svezia) ha utilizzato questo strumento per sensibilizzare i portatori di interessi locali sul ruolo degli investimenti culturali nella promozione della crescita sostenibile.