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Germania e Francia e il conflitto in est Ucraina, Ue divisa sulla Russia

Germania e Francia e il conflitto in est Ucraina, Ue divisa sulla Russia

K metro 0 – Bruxelles – I tentativi di Francia e Germania di mettere fine al conflitto in est Ucraina potrebbero alimentare le tensioni già accentuate dalla gestione della Russia dell’Unione europea e complicare gli sforzi di pace. Tra le altre cose poi, proprio questa settimana, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione

K metro 0 – Bruxelles – I tentativi di Francia e Germania di mettere fine al conflitto in est Ucraina potrebbero alimentare le tensioni già accentuate dalla gestione della Russia dell’Unione europea e complicare gli sforzi di pace. Tra le altre cose poi, proprio questa settimana, la Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna hanno fornito orientamenti agli Stati membri dell’UE e ai Paesi terzi dell’area Schengen su come predisporre le domande di visto per i residenti in aree non controllate dal Governo delle Regioni ucraine di Donetsk e Luhansk.

I progressi nel dialogo tra gli ambasciatori di Russia e Ucraina hanno riacceso le speranze di riunire il primo summit internazionale per porre fine al conflitto tra i separatisti filorussi e le forze governative ucraine. Tuttavia, alcuni membri Ue, nonostante siano favorevoli a un incontro tra Francia, Germania, Ucraina e Russia, temono che l’Unione europea possa ridurre parzialmente le sanzioni imposte a Mosca sin dall’annessione della Crimea avvenuta nel 2014. Le divisioni all’interno dell’Unione sul comportamento da tenere nei confronti della Russia sono aumentate negli ultimi mesi, dopo l’apertura al Cremlino da parte di Parigi. Le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, in particolare, hanno indispettito i governi delle nazioni Ue che erano un tempo stati satelliti dell’Unione sovietica. Quello che preoccupa maggiormente sono le politiche estere sempre più aggressive della Russia.

Le tensioni potrebbero rendere ancora più complicato per l’Unione europea di concordare su nuove sanzioni se la Russia continuasse in quella che i leader occidentali vedono come un’opera di indebolimento delle istituzioni, come ad esempio la stessa Ue.  Le due fazioni potrebbero essere rappresentate da una parte un gruppo di alleati vicini alla Russia guidato dalla Francia, tra cui l’Italia, e dall’altra gli stati baltici, come Polonia e Romania. I diplomatici europei sperano che le sanzioni nei confronti della Russia vengano estese nel prossimo summit di dicembre, andando a colpire il settore energetico, finanziario e della difesa, per almeno altri sei mesi. Macron e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, intanto, hanno spiegato che non potranno essere eliminate fino a che la Russia non implementerà l’accordo di pace con l’Ucraina messo a punto nel 2014-2015. Entrambi credono che siano proprio le sanzioni ad impedire la normalizzazione dei rapporti con Mosca. Le misure imposte a seguito dell’annessione della Crimea e al sostegno fornito da parte della Russia ai separatisti che combattono in Ucraina devono essere concordate tra tutti i governi dell’Unione europea. Qualsiasi frizione potrebbe permettere a una sola nazione, come l’Ungheria alleata di Mosca, di decretarne la fine.

E’ ora che la Germania faccia pressione sull’Unione europea per rimuovere parzialmente le sanzioni”, ha dichiarato a Reuters il parlamentare tedesco Peter Ramsaure, il cui partito – la CSU – fa parte della coalizione di governo. Gli stati baltici, una volta parte dell’Unione sovietica, invece temono che la Russia possa ostacolare la volontà dell’Ucraina di unirsi alla NATO e all’Ue. Con l’apertura della Germania alla questione russa, Macron ha inaspettatamente rilanciato la volontà di migliorare i rapporti con la Russia a luglio. Proprio per questo ha voluto inviare i ministri dell’Estero e dell’Interno a Mosca a settembre, scongelando le visite diplomatiche messe in stand-by per circa quattro anni. L’intento è quello di riportare Mosca tra le principali nazioni industrializzate. “La storia, la geografia e la cultura della Russia sono fondamentalmente europee”, ha dichiarato Macron lunedì al Consiglio d’Europa, da cui la Russia è stata sospesa dopo l’annessione della Crimea.

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