K metro 0 – Torino – Il nostro excursus tra i Comuni italiani presenti al “Festival delle Città” di Roma dall’1 al 4 ottobre, prosegue spostandoci al nord, esattamente a Sant’Antonino di Susa (Torino): Comune di 4300 abitanti, situato proprio in quella Valsusa dove, da anni, la presenza dei cantieri per la realizzazione del controverso
K metro 0 – Torino – Il nostro excursus tra i Comuni italiani presenti al “Festival delle Città” di Roma dall’1 al 4 ottobre, prosegue spostandoci al nord, esattamente a Sant’Antonino di Susa (Torino): Comune di 4300 abitanti, situato proprio in quella Valsusa dove, da anni, la presenza dei cantieri per la realizzazione del controverso progetto della linea ferroviaria TAV Torino-Lione suscita roventi polemiche. In età medievale e moderna, Sant’Antonino incrementò una modesta attività agricola, però tale da garantirgli una certa autonomia economica e permise di migliorare, lungo l’Antica Strada di Francia, la presenza progressiva (tra il Settecento e l’Ottocento) di alcune botteghe artigianali e commerciali. Da citare la Stazione Ferroviaria e la Farmacia: la Stazione costruita nel 1855 è una delle quattro stazioni storiche della Linea Torino-Susa ed ha conservato integra la struttura esterna; la Farmacia invece è una delle prime cento farmacie del Regno di Sardegna, autorizzate da Re Carlo Emanuele nel marzo del 1732.
Parliamo col sindaco di Sant’Antonino, Susanna Preacco.
Sindaco, qual è la situazione di questo vostro paese, in una zona molto bella sul piano naturalistico, ma travagliata su quello ambientale (e non solo per la questione TAV)?
Sant’Antonino si trova in una zona montana, che conta una quarantina di comuni e si trova nella parte mediana della valle. L’altissima Valle è la zona invece di Bardonecchia, con impianti sciistici tra i migliori d’Europa, e una grande vivacità economica. Nelle altre aree valsusine, la disoccupazione è più o meno nella media nazionale; mentre la parte sinistra della valle, dove nasce la Dora Baltea, affluente del Po, è più esposta al sole, e quindi più a rischio per gli incendi. Un incendio, poi, come quello verificatosi nel 2018 a Mompantero e zone limitrofe, causando una serie di problemi al territorio (come, ad esempio, il formarsi di uno strato di cenere che tende a solidificasi, rendendo poi difficile piantare nuove coltivazioni), è fonte notevole di dissesto idrogeologico.
Trovarsi a combattere quotidianamente con la burocrazia regionale e statale, affrontando problemi come questi, cosa le ha insegnato?
Moltissime cose, che permettono anche di capire meglio cosa non va in determinate leggi. Ad esempio, le modifiche al Codice degli appalti prevedono, tra l’altro, la possibilità di indire appalti per lavori pubblici sino ad un “tetto” che, come amministratore locale, trovo davvero troppo elevato: pericoloso perché, in alcune zone del Paese, può favorire i noti fenomeni di corruzione e concussione.
E iniziative nuove per la valorizzazione della vostra zona e della Valsusa in complesso?
È importante la nostra partecipazione, come Comune, al progetto “Via Francigena” che, col concorso della Regione e dell’Unione Montana Bassa Valle ricrea, in sostanza, l’antico cammino dei pellegrini lungo la strada che, passando da qui, conduceva ai santuari cristiani in Francia, proseguendo poi sino in Spagna. All’ultima edizione del “Cammino” lungo la Francigena, cui hanno partecipato tantissimi pellegrini (mossi non solo dalla fede religiosa, ma anche da curiosità intellettuale, morale, esistenziale), da l nostro Comune sono transitate quasi 300 persone.
Infine, Sindaco, non possiamo non parlare della TAV: che ne pensa?
Come Sindaco di Sant’Antonino di Susa non sono in grado di dire se la TAV sia un ‘opera veramente indispensabile e valida o no, non sta a me giudicare. Tuttavia, visto che i cantieri sono ormai aperti, mi sembra logico, a questo punto, che i lavori proseguano e gli amministratori siano molto attenti ad essi; sono fermamente convinta che essi debbano essere presenti ovunque si parli dei loro territori, per il bene dei loro cittadini e della valle.