K metro 0 – Roma – Le autonomie locali in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno un ruolo essenziale, nell’ottica di un più equilibrato sviluppo del territorio e anche della salvaguardia dell’ambiente. Su questi temi intervistiamo l’On. Andrea De Maria, deputato già responsabile, nel PD, della formazione politica, e attualmente membro della Presidenza del
K metro 0 – Roma – Le autonomie locali in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno un ruolo essenziale, nell’ottica di un più equilibrato sviluppo del territorio e anche della salvaguardia dell’ambiente. Su questi temi intervistiamo l’On. Andrea De Maria, deputato già responsabile, nel PD, della formazione politica, e attualmente membro della Presidenza del gruppo della Camera, con l’incarico di Tesoriere.
On. De Maria, che importanza hanno, le autonomie locali, nei programmi del PD?
Una grande importanza, perché non si può fare politica, soprattutto ricoprire un ruolo di governo nazionale, se non si lavora con le autonomie locali, in una rete istituzionale che coinvolga tutti i livelli di Governo. La mia specifica esperienza di amministratore locale, poi, mi porta a sottolineare l’indispensabilità di una vera intesa tra Governo centrale ed enti locali, coi quali è doveroso concertare scelte che riguarderanno poi milioni di cittadini.
Da qui l’importanza di rapporti costruttivi con organismi come l’ANCI e la Lega delle Autonomie. Ed oggi ci vuole una diversa attenzione del governo nazionale per le autonomie locali: penso, ad esempio, a meccanismi per premiare i comuni dimostratisi virtuosi nella gestione delle loro risorse. Nella scorsa legislatura si è cercato di costruire reti di raccordo tra Centro e autonomie locali: importante è stato, ad esempio, il bando per specifici progetti di risanamento delle periferie urbane, che ha stanziati di 2,1 miliardi di euro.
Ritiene che il nuovo governo stia recependo questi orientamenti?
Nel programma del II governo Conte c’è effettivamente molta attenzione per tutti questi temi; l’”Agenda urbana” per politiche coordinate per le città, con una specifica attenzione alle periferie, e le iniziative per i piccoli centri, specie quelli posti in montagna, in zone davvero poco accessibili (tanti, in un Paese montuoso come l’Italia). Il mio partito, che ha riassunto responsabilità di governo nazionali, ora deve cercare di sviluppare l’intesa di governo con l’M5S, direi proprio partendo dal governo del territorio.
A Suo giudizio, per questo è necessario definire un nuovo Testo unico delle autonomie locali?
Un nuovo testo unico è una ipotesi di lavoro su cui si può ragionare. Certamente vi sono temi importanti da approfondire e mettere al centro di iniziative legislative in materia di normative sugli Enti Locali. In particolare, voglio sottolineare l’implementazione della importante legge DelRio sulle Province e le Città Metropolitane, una riforma di grande valore. In particolare, le città metropolitane, per decollare veramente, con tutte le potenzialità che possono mettere in moto, hanno bisogno di provvedimenti ulteriori, che creino ad esempio le effettive condizioni per l’elezione diretta dei sindaci metropolitani. nuovi
Tra le aree metropolitane, c’è anzitutto Roma Capitale…
Certo, Roma Capitale è al centro di una specifica riflessione nel programma di governo. Le normative vigenti comunque prevedono per Roma particolari possibilità, riconoscendo le specificità della Capitale del Paese.
di Fabrizio Federici