K metro 0 – Rieti – Cento chili di farina, sapientemente lavorati dalle mani delle massaie del posto, per realizzare oltre duecento chili di pasta: mica male per un paese di trecento abitanti! Ma a Castel di Tora amano fare le cose in grande, soprattutto quando c’è da mettere in vetrina il proprio piatto tipico.
K metro 0 – Rieti – Cento chili di farina, sapientemente lavorati dalle mani delle massaie del posto, per realizzare oltre duecento chili di pasta: mica male per un paese di trecento abitanti! Ma a Castel di Tora amano fare le cose in grande, soprattutto quando c’è da mettere in vetrina il proprio piatto tipico. In uno dei borghi più belli d’Italia custodiscono gelosamente i segreti degli strigliozzi, una ricetta davvero particolare: un’occasione per gustarla la darà, domenica 29 settembre, la sagra ad essi dedicata.
Giunto alla 24esima edizione, l’evento tornerà a fondere sapientemente buona cucina, natura e folclore. A partire dalle 12.30, in un’ampia area al coperto, sarà distribuito questo originale tipo di pasta lunga realizzata con farina di grano duro e condita con abbondante sugo al pomodoro, insieme ad altre specialità locali. Il tutto in un luogo dal fascino magico, incastonato in una cornice di verde che si specchia nelle acque del Lago Turano in provincia di Rieti.
Un comodo servizio navetta gratuito sarà a disposizione dei visitatori, con i castelvecchiesi – così chiamati per l’antico nome del paese – che sono pronti più che mai ad accogliere turisti, curiosi e amanti delle tradizioni. Prima e dopo un buon piatto di strigliozzi varrà davvero la pena andare alla scoperta di Castel di Tora, che fa parte del prestigioso club dei borghi più belli d’Italia e offre ai turisti angoli caratteristici e scorci mozzafiato.
Al suo interno è possibile passeggiare passando sotto la torre esagonale medievale dell’XI secolo, adiacente al Palazzo Scuderini, e poi su per i vicoli che conducono a piazzette ben tenute e curate; e ancora scoprire mura e torrette trasformate in case e ancora archi, scalinate, grotte e cantine scavate nella roccia. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia: a lei è dedicato un santuario, che si erge su una collina attigua al paese. Oggi Castel di Tora fa parte dei Comuni che sorgono lungo la Strada del Tartufo e della Castagna che si snoda lungo la Valle del Turano, uno dei tratti più incontaminati del Lazio che in questo periodo inizia a colorarsi delle caratteristiche tinte autunnali.
Info: Data – 29 settembre – Località: Castel di Tora (Rieti) – sms a 3408505381 – info@fuoriporta.org – www.fuoriporta.org – https://www.facebook.com/fuoriportaweb