K metro 0 – New York – Oggi a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’Unione europea e le Nazioni Unite ospitano un evento ad alto livello sull’Iniziativa Spotlight UE-ONU invitando tutti i paesi, i leader, i rappresentanti della società civile e gli ambasciatori locali ad unirsi al movimento e ad attivarsi
K metro 0 – New York – Oggi a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’Unione europea e le Nazioni Unite ospitano un evento ad alto livello sull’Iniziativa Spotlight UE-ONU invitando tutti i paesi, i leader, i rappresentanti della società civile e gli ambasciatori locali ad unirsi al movimento e ad attivarsi per porre fine alle violenze contro le donne e le ragazze.
Le violenze contro le donne e le ragazze continuano a essere all’ordine del giorno: vengono perpetrate in casa, sul lavoro, a scuola, per strada e online. Nel mondo almeno una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali in un determinato momento della propria vita.
l’Alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini ha dichiarato: “la violenza contro le donne è una violenza contro l’intera società, perciò quest’ultima deve reagire per contrastarla. L’Unione europea è già il principale investitore al mondo per quanto concerne la parità di genere. Insieme ai nostri partner, continueremo a lottare per i diritti umani delle donne.”
Neven Mimica, Commissario per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo, ha aggiunto: “negli ultimi due anni, Spotlight è diventato un vero e proprio movimento. Grazie ai numerosi superstiti, attivisti, sostenitori, leader governativi e comunitari che hanno aderito all’iniziativa, stiamo portando avanti una battaglia contro la violenza di genere in tutte le sue forme per permettere a ogni donna e ogni ragazza, ovunque si trovi, di vivere in sicurezza ed essere libera di realizzarsi appieno.”
Il Vicesegretario generale Amina Mohammed ha dichiarato: “nel 2020 l’Iniziativa Spotlight introdurrà, insieme ai governi nazionali, nuovi programmi nazionali per Afghanistan, Belize, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Kirghizistan, Papua Nuova Guinea, Samoa, Tagikistan, Timor Leste e Vanuatu. Grazie alla nostra ampia capacità d’impatto a livello mondiale, possiamo aumentare gradualmente i nostri sforzi collettivi per quanto riguarda la prevenzione della violenza, la tutela delle donne e l’offerta di servizi di qualità. Possiamo inoltre impegnarci ulteriormente per garantire l’emancipazione economica delle donne e la loro partecipazione a tutti gli aspetti della società.”
A due anni dal suo avvio, le attività dell’Iniziativa Spotlight si estendono al mondo intero, grazie all’impegno dell’UE e dell’ONU e al sostegno dei governi partner e della società civile a tutti i livelli. Tredici paesi hanno già iniziato ad attuare i programmi Spotlight, mentre circa due terzi del finanziamento iniziale di 500 milioni di euro dell’Unione europea sono stati già assegnati.
In Africa, Spotlight intende eliminare la violenza sessuale e di genere, incluse le pratiche dannose. Il programma di 250 milioni di euro è in fase di attuazione in Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Uganda e Zimbabwe. Esso prevede attività congiunte con l’Unione africana e una caratterizzazione regionale volta a rafforzare le iniziative già esistenti nell’ambito della lotta alla mutilazione genitale femminile e ai matrimoni precoci. In Asia, l’iniziativa Spotlight mira a porre fine alla tratta delle donne e allo sfruttamento della manodopera. L’obiettivo del programma “Safe and fair” del valore di 25 milioni di euro, attuato tramite l’Organizzazione internazionale del lavoro e UN Women, è di rendere sicura ed equa la migrazione di manodopera per tutte le donne della regione dell’ASEAN. Il programma riguarda sia i paesi di origine (Cambogia, Indonesia, Laos, Birmania, Filippine e Vietnam) sia i paesi di destinazione (Brunei Darussalam, Malesia, Singapore e Tailandia).
Inoltre, 32 milioni di euro sono stati stanziati a favore di progetti contro la violenza di genere nelle zone afflitte dalle “crisi dimenticate”. L’iniziativa è stata avviata in Yemen, Iraq, Palestina, Bangladesh, Camerun, Sudan, Mali, Ciad, Ghana e Liberia. In America latina, l’iniziativa dotata di 50 milioni di euro punta a porre fine al femminicidio, con programmi mirati avviati in Argentina, El Salvador, Guatemala, Honduras e Messico, e intende rafforzare le reti regionali.
Il programma regionale Spotlight nel Pacifico, attivato lo scorso marzo e con un budget di 50 milioni di euro, mira a eliminare la violenza domestica nella regione. Seguiranno azioni volte a fronteggiare la violenza familiare nella regione dei Caraibi, con una dotazione di 50 milioni di euro; i paesi selezionati sono Haiti, Giamaica, Grenada, Belize, Guyana, Trinidad e Tobago.