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Caso Open Arms: interrogazione di Bonino e Magi a Camera e Senato

Caso Open Arms: interrogazione di Bonino e Magi a Camera e Senato

K metro 0 – Roma – Il 23 marzo scorso, i parlamentari di Europa, Emma Bonino e Riccardo Magi,  nell’interrogazione ai ministri competenti sulla vicenda dell’Ong Open Arms, depositata nella prima Seduta del Senato e della Camera, hanno posto la seguente domanda: su quali basi di diritto marittimo internazionale, il 15 marzo scorso, la guardia

K metro 0 – Roma – Il 23 marzo scorso, i parlamentari di Europa, Emma Bonino e Riccardo Magi,  nell’interrogazione ai ministri competenti sulla vicenda dell’Ong Open Arms, depositata nella prima Seduta del Senato e della Camera, hanno posto la seguente domanda: su quali basi di diritto marittimo internazionale, il 15 marzo scorso, la guardia costiera italiana ha ceduto ai libici il coordinamento dell’intervento di salvataggio, tenendo conto che, a livello internazionale, non è stata legittimata nessuna area SAR libica e che la vicenda, perciò, si è svolta in acque internazionali all’interno di una zona SAR di competenza del MRCC Roma. Come spiegato nell’interrogazione, nessun porto libico è “sicuro” e che rinviare profughi in Libia, dove, come attestato dall’UNHCR, vengono reclusi in centri di detenzione, in condizioni disumane e soggetti a continue violenze, equivarrebbe alla violazione delle norme del diritto internazionale in materia di rifugiati. I due parlamentari chiedono: se sia vero che i soccorritori della Ong siano stati “esplicitamente sollecitati da Roma a trasferire i profughi già salvati sulla motovedetta libica per il successivo approdo in Libia”; “quante persone siano state intercettate” e “in quale porto della Libia siano approdati”;  “se hanno potuto incontrare gli operatori UNHCR e OIM nei punti di sbarco”; “quanti sono stati ritenuti bisognosi di protezione internazionale” e “in quale centro di detenzione sono stati trasferiti”; “quali azioni si intendono intraprendere nei confronti del governo libico di fronte alle gravi minacce rivolte nel corso del terzo salvataggio del 15 marzo alla Ong spagnola nell’ambito di un evento SAR sotto la responsabilità italiana”. Inoltre, chiedono quali siano nel dettaglio gli accordi tra il governo italiano e l’interlocutore libico in merito al supporto tecnico di cui si parla del memorandum del febbraio 2017. Infatti fonti stampa riferiscono che la motovedetta libica  che ha minacciato la Ong, sia la stessa apparsa a Tripoli, il 15 maggio 2017, alla presenza del ministro Minniti, durante la conferenza stampa per la riconsegna delle imbarcazioni da parte del governo italiano a quello libico.

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