K metro 0 – Roma – Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Italia per discutere di temi fondamentali, che pesano sul futuro dell’Italia e dell’Europa. L’inquilino dell’Eliseo come da programma ha incontrato prima il presidente della Repubblica. È sempre discreto ed efficace il presidente Sergio Mattarella, che ricuce con pazienza il rapporto con i partner europei per ridare
K metro 0 – Roma – Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Italia per discutere di temi fondamentali, che pesano sul futuro dell’Italia e dell’Europa. L’inquilino dell’Eliseo come da programma ha incontrato prima il presidente della Repubblica.
È sempre discreto ed efficace il presidente Sergio Mattarella, che ricuce con pazienza il rapporto con i partner europei per ridare centralità all’Italia, dopo un anno e mezzo di contrasti con Parigi e con Bruxelles. Macron a Palazzo Chigi sembrava impossibile fino a un mese fa, eppure Francia e Italia sono chiamate da sempre ad avere un ruolo importante nel percorso europeo. Misure di politica economica espansiva saranno prossimamente concertate dal commissario italiano agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, e dalla francese al Mercato Interno, Sylvie Goulard, nella nuova Commissione europea.
Poi, l’incontro a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. Una visita importante, dove Macron porta il sostegno europeo al nuovo governo italiano. Conte ha incontrato prima anche Fayez al-Sarraj, presidente libico sostenuto dall’Italia, ma la cui sopravvivenza dipenderà molto anche dall’appoggio francese al rivale Haftar, in marcia bellica verso Tripoli. Conte avrebbe rassicurato il Primo ministro del Governo di Accordo Nazionale che avrebbe sottoposto alla Francia la questione libica. I nostri cugini d’oltralpe sono infatti sponsor del generale Haftar, che marcia su Tripoli con le sue milizie.
La soluzione pacifica è stata ribadita nell’incontro Conte – Macron, deve essere politica e con un maggior coinvolgimento delle Nazioni Unite per avviare il processo di pace.
Entrambe le parti hanno mostrato convergenza sulla Libia, come sull’immigrazione, e mostrano una ritrovata unità europeista e la voglia di voltare pagina e sfilare il dossier immigrazione ai sovranisti. Il presidente Conte, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi seguita all’incontro con il presidente Macron, ha dichiarato di aver “avuto la piena disponibilità per un meccanismo europeo sugli sbarchi, sulla ridistribuzione e per una gestione efficace dei rimpatri”. “Dobbiamo far uscire il tema dei migranti dalla propaganda, anche antieuropea – ha continuato Conte -. L’Italia non si presta ad abbassare la guardia contro il traffico di vite umane, contro l’immigrazione clandestina. Abbiamo la necessità di gestire il fenomeno in modo pratico, concreto. Dobbiamo rafforzare la collaborazione con i Paesi di origine, di transito”.
Dal canto suo il presidente francese ha esortato, nel suo discorso, a non sottovalutare “quello che l’Italia vive dal 2015” in tema di immigrazione. “Il nostro approccio deve rispondere a tre esigenze: umanità, solidarietà ed efficacia”. Per Macron serve “un meccanismo europeo automatico di accoglienza che permetta di prendere in carico i migranti prima dell’arrivo a Malta e in Italia.”
Non solo Macron, in Italia: al Quirinale nei giorni precedenti arrivato anche il Primo ministro maltese Geroge William Vella, anche lui con un ruolo centrale nella questione delle migrazioni.
Ora dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron a Roma e a poche ore dall’arrivo nella capitale del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier l’Italia prova a risalire e riprendersi un posto di rilievo nella governance dell’Unione europea.
di Nizar Ramadan