K metro 0 – Parigi – Cinque ore di tensione in Francia. Nella giornata del 23 marzo, un giovane marocchino di 26 anni, Redouane Lakdim, compie un atto terroristico che toglie la vita a  4 persone, ferendone 15.Sono le 10 del mattino a Carcassonne, quando Lakdim ruba una macchina, ferendo il conducente e uccidendo il passeggero. Mezz’ora più tardi, colpisce un agente di polizia che sta facendo jogging vicino al commissariato. Riprende poi l’auto per recarsi a Trebes dove entra in un supermercato, sparando e uccidendo un dipendente e un cliente. Le persone cominciano a fuggire ma il sequestratore prende una donna in ostaggio, un agente allora si offre per lo scambio al posto della donna. Il Ministro dell’Interno Collomb spiega che il tenente ha lasciato il telefono con la linea di comunicazione aperta, così hanno potuto ascoltare cosa stesse succedendo e intervenire appena hanno sentito gli spari. Purtroppo l’agente non c’è l’ha fatta. Il terrorista, che durante l’attentato ha chiesto la scarcerazione di Salah Abdeslam, sopravvissuto all’attacco di Parigi del 2015 e attualmente in carcere, è un “lupo solitario” che agisce da solo, facente parte di quella schiera di terroristi solitari che rendono per l’Fbi più complicato seguirne le tracce. Intanto Macron dichiara che la “minaccia terroristica resta alta”. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker, esprime pieno sostegno dell’Ue per la Francia. Anche Paolo Gentiloni si esprime richiedendo mobilitazione e solidarietà da parte di tutti i paesi europei.