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Roma. L’incuria regna nei cimiteri fatiscenti e pericolosi

Roma. L’incuria regna nei cimiteri fatiscenti e pericolosi

K metro 0/Jobsnews – Roma – Finire in una tomba da vivi? Non è la scena di un film horror. È successo davvero al cimitero di Prima Porta, a Roma. Una signora di 67 anni, accompagnata dalla figlia e dall’anziana madre, si era recata nel cimitero sulla Flaminia per fare visita alle tombe di famiglia.

K metro 0/Jobsnews – Roma – Finire in una tomba da vivi? Non è la scena di un film horror. È successo davvero al cimitero di Prima Porta, a Roma. Una signora di 67 anni, accompagnata dalla figlia e dall’anziana madre, si era recata nel cimitero sulla Flaminia per fare visita alle tombe di famiglia. A pochi metri dalle sepolture, al lotto 301, la signora è caduta dentro una grossa buca, a quanto pare discretamente profonda tant’è che la vittima dell’incidente non è riuscita a risalire da sola. Ma questo è solo l’inizio della disavventura. Ha commentato la donna, intervistata da “Il Messaggero”: “non abbiamo trovato nessun addetto che potesse aiutarci, a quanto pare la domenica questo posto è una terra di nessuno dove può capitare di tutto”. Pare inoltre che “gli operatori dell’ambulanza mi hanno detto che quando sono entrati si sono recati al box informazioni dell’Ama ma non c’era nessuno che potesse indicargli dove si trova il lotto 301. Alla fine, gli è dovuto andare incontro fino all’ingresso mio genero”. La signora ha riportato una frattura scomposta dei due malleoli e di parte del perone.

Non è un caso isolato. La manutenzione, a Prima Porta, è ai minimi storici, così come la cura del verde. Le strade interne sono dissestate. Visitatori e tombe vengono costantemente derubati. Il cimitero è pieno di derelitti che cercano un angolo nascosto per drogarsi. Dal 9 gennaio, inoltre, tre cappelle e i relativi spazi antistanti sono state chiuse dai vigili del fuoco per i continui distacchi della malta in calcestruzzo dei soffitti e dei cornicioni.

L’incuria regna anche al cimitero monumentale del Verano. Sia l’area antistante di piazzale del Verano, sia l’interno del cimitero, lamentano un discreto degrado. Lapidi distrutte, transenne che oramai sono diventate parte dell’arredo urbano, piante abbattute. L’agenzia Dire ha raccolto le voci dei commercianti di piazzale del Verano: “una volta non era così, era pieno di persone in divisa che controllavano, oggi invece anche i furti sono all’ordine del giorno”, ha raccontato una signora che gestisce un negozio di fiori all’entrata. “Nessuno pulisce, nessuno pota le piante, nessuno disinfetta ed è pieno di insetti. Le bellissime tombe storiche sono abbandonate a se stesse da anni, e molte sono ormai coperte dalla vegetazione”.

Da mesi l’Ama, che gestisce i cimiteri capitolini, ha chiesto al Comune fondi per la manutenzione straordinaria. Inutilmente. Mentre il comune è impegnato a proclamare megaprogetti che vogliono cambiare lo scenario urbanistico della città, vedi la risistemazione del quadrante tiburtino e l’abbattimento di parte della tangenziale, nessuno si occupa più del caro estinto. Del resto, i morti non parlano e non votano.

di Mario Michele Pascale

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