K metro 0 – Roma – L’era delle politiche economiche intraprese dal Ministero delle Finanze capitanato dalla squadra del ministro uscente, Giovanni Tria, sembra ormai conclusa. Sino a qualche mese fa, i temi all’ordine del giorno erano la flat tax, i mini-bot e la procedura d’infrazione: ora il vento è cambiato, gli obiettivi sono cambiati.
K metro 0 – Roma – L’era delle politiche economiche intraprese dal Ministero delle Finanze capitanato dalla squadra del ministro uscente, Giovanni Tria, sembra ormai conclusa. Sino a qualche mese fa, i temi all’ordine del giorno erano la flat tax, i mini-bot e la procedura d’infrazione: ora il vento è cambiato, gli obiettivi sono cambiati.
Questo si evince dalle parole del Neoministro del MEF Roberto Gualtieri: che in un’intervista rilasciata a “Repubblica” ha delineato chiaramente come intende operare. Queste stesse idee, le ha ribadite arrivando all’Eurogruppo di Helsinki, suo primo impegno pubblico da quando è divenuto membro del nuovo esecutivo.
“Con questo Governo l’Italia torna a essere protagonista in Europa, riprende il ruolo che le spetta come Paese fondatore che ha delle idee, imposta la sua visione dell’Ue come percorso per migliorare, cambiare, renderla più adatta ad affrontare le sfide del nostro mondo”. Gli argomenti su cui lavorare sono cambiati e riguardano, sempre secondo quanto afferma il ministro, “gli investimenti verdi, lavoro, asili nido e riduzione delle imposte ai più deboli“. La revisione della politica fiscale pensata dal vecchio governo era “ingiusta, sbagliata, insostenibile e incostituzionale perché violava la progressività, oltretutto alla base del modello sociale europeo insieme al welfare”.
Sono chiare le strategie del neoministro anche in merito alla prossima legge di Bilancio; ha anche spiegato che la stessa legge, per il 2020, e lo scorporo del deficit per gli investimenti green sono due questioni diverse, perché una è la discussione della complessiva manovra economico-finanziaria del governo, mentre l’altro è il grande processo di riforma, approfondimento e completamento dell’Unione economica e monetaria. Due cose diverse, che naturalmente hanno tempi diversi, con metodi da adottare completamente differenti. Sulla manovra economica aggiunge che “ci stiamo lavorando”. Il ministro tiene a sottolineare, poi, che il reddito di cittadinanza sarà confermato dal nuovo governo: che condurrà, però, insieme alle parti sociali, un’attenta verifica del suo funzionamento, soprattutto per migliorarlo.
Per quanto riguarda quota 100, Gualtieri ha precisato: “In un quadro di risorse scarse l’intervento sulle pensioni andava fatto in modo diverso; ma è sbagliato modificare costantemente le regole del gioco in materia previdenziale. Quota 100 ha una durata triennale e l’orientamento è lasciare che vada a esaurimento”. Il ministro, infine, promette di sterilizzare l’aumento dell’IVA, ricordando che è un “impegno del governo”, mentre esclude categoricamente un’imposta patrimoniale. Sugli 80 euro “che il governo Conte uno voleva cancellare”, dice che “con il Governo Conte due resteranno in vigore“- continua – “Abbiamo intenzione di lavorare a una ampia riforma fiscale per sostenere i redditi medi e bassi ma per farlo ci vorrà del tempo“, conclude il nuovo titolare del ministero dell’Economia.