K metro 0 – Zurigo – Nove regioni di frontiera con la Svizzera chiedono al Presidente della commissione europea Jean-Claude Jucker di mostrare comprensione nei confronti della Confederazione. Stando all’edizione della “Neue Zürcher Zeitung“, in una lettera inviata nei giorni scorsi a Bruxelles, su iniziativa del land tedesco del Baden-Wuerttemberg, i presidenti di regioni o
K metro 0 – Zurigo – Nove regioni di frontiera con la Svizzera chiedono al Presidente della commissione europea Jean-Claude Jucker di mostrare comprensione nei confronti della Confederazione.
Stando all’edizione della “Neue Zürcher Zeitung“, in una lettera inviata nei giorni scorsi a Bruxelles, su iniziativa del land tedesco del Baden-Wuerttemberg, i presidenti di regioni o province esprimono preoccupazione per la discussione in corso sull’equivalenza della Borsa e mettono in guardia da una “spirale negativa” che ridurrebbe la possibilità di raggiungere un accordo quadro.
Per i firmatari della lettera, di cui la stampa riporta mercoledì uno stralcio, per la Germania è stata sottoscritta dai presidenti del Baden-Württemberg e della Baviera, per l’Austria da quelli del Tirolo e del Vorarlberg, per la Francia da quelli dell’Alvernia-Rodano-Alpi, della Borgogna-Franca Contea e del Grand Est e per l’Italia da quelli della Val d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige. Astenute, per ora, le regioni di Lombardia e Piemonte che hanno chiesto di consultare il governo centrale a Roma.
Gli ultimi sviluppi sono “fonte di grande preoccupazione”, si legge nella missiva in cui si evita di criticare apertamente la Commissione europea. La Svizzera viene esortata – anche in vista di un trattato – ad attenersi alle intese, poiché il testo del contratto viene definito “onesto ed equilibrato”. Si legge anche: “è importante reagire con avvedutezza e prudenza e lasciare alla Svizzera tempo sufficiente per coinvolgere tutti i gruppi sociali”. La lettera è stata inviata al Presidente uscente Juncker, anche in copia al neopresidente Ursula von der Leyen
Bruxelles pronta al dialogo ma…
Una lettera, questa, che ha lasciato il segno e alla quale è giunta, puntale, la riposta della Commissione europea che mercoledì ha ribadito: “Noi siamo pronti… Fermo restando che l’accordo non sarà riaperto, la palla è nel campo elvetico”.
“Siamo pronti a chiarire tutto quello che gli svizzeri vogliono”, puntualizzano da Bruxelles, che sulla questione precisano: la porta è aperta, ma per discutere bisogna essere in due.