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Brexit: la Commissione europea invita a prepararsi per un’uscita senza accordo

Brexit: la Commissione europea invita a prepararsi per un’uscita senza accordo

K metro 0 – Bruxelles – A otto settimane dal recesso del Regno Unito dall’Unione europea del 31 ottobre 2019, quest’oggi la Commissione ha esortato nuovamente, nella sesta comunicazione sui preparativi per la Brexit, tutti i portatori di interesse dell’UE a 27 a prepararsi per un’uscita senza accordo. Data l’incertezza che nel Regno Unito continua a

K metro 0 – Bruxelles – A otto settimane dal recesso del Regno Unito dall’Unione europea del 31 ottobre 2019, quest’oggi la Commissione ha esortato nuovamente, nella sesta comunicazione sui preparativi per la Brexit, tutti i portatori di interesse dell’UE a 27 a prepararsi per un’uscita senza accordo.

Data l’incertezza che nel Regno Unito continua a circondare la ratifica dell’accordo di recesso concordato con il governo del paese a novembre 2018 e in considerazione della situazione politica generale in cui versa il paese sul piano nazionale, l’ipotesi di uscita senza accordo il 1º novembre 2019 resta un esito possibile, seppur non auspicabile.

È in quest’ottica che la Commissione europea ha pubblicato oggi una lista di controllo dettagliata per aiutare le imprese che commerciano con il Regno Unito a ultimare i preparativi. Al fine di ridurre al minimo le perturbazioni degli scambi commerciali, tutte le parti coinvolte nelle catene di approvvigionamento con il Regno Unito – indipendentemente dal loro luogo in cui sono stabilite – dovrebbero essere consapevoli delle loro responsabilità e delle necessarie formalità nel commercio transfrontaliero. La comunicazione si riallaccia alle comunicazioni precedenti e ai 100 avvisi ai portatori di interessi in una varietà di settori.

Inoltre, la Commissione ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio di apportare adeguamenti tecnici mirati alla durata delle misure di emergenza dell’UE in caso di mancato accordo nel settore dei trasporti. La Commissione ha altresì proposto di riprodurre nel 2020 le attuali misure disposizioni di emergenza per il settore della pesca per il 2019 e per l’eventuale partecipazione del Regno Unito al bilancio dell’UE per il 2020. Questi adeguamenti sono resi necessari dalla decisione di prorogare al 31 ottobre 2019 il termine di cui all’articolo 50.

Infine, la Commissione ha proposto di mettere a disposizione il Fondo europeo di solidarietà e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per sostenere le imprese, i lavoratori e gli Stati membri più colpiti a seguito di un’uscita senza accordo. Queste proposte devono essere approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Commissione ricorda che spetta ai singoli portatori di interessi prepararsi a ogni evenienza. Poiché l’uscita senza accordo resta uno degli esiti possibili, la Commissione raccomanda vivamente a tutti loro di approfittare dei tempi della proroga del termine di cui all’articolo 50 per fare il necessario per prepararsi al recesso del Regno Unito dall’UE.

Adeguamento tecnico di specifiche misure di emergenza per tener conto della data del recesso del Regno Unito del 31 ottobre 2019

L’11 aprile 2019, su richiesta del Regno Unito e con il suo accordo, il Consiglio europeo (Articolo 50) ha prorogato al 31 ottobre 2019 il periodo di cui all’articolo 50.

Alla luce di tale proroga, la Commissione ha esaminato tutte le misure di preparazione e di emergenza dell’UE per garantire che siano ancora idonee e ha concluso che continuano a raggiungere gli scopi voluti e che quindi non serve modificarle nella sostanza. Tuttavia, oggi la Commissione ha proposto di apportare alcuni adeguamenti tecnici a specifiche misure di emergenza al fine di tenere conto della nuova tempistica prevista dall’articolo 50.

Gli adeguamenti riguardano tre settori principali:

Trasporti. Regolamento che garantisce i collegamenti di base per il trasporto di merci su strada e di passeggeri su strada (regolamento (UE) 2019/501): la Commissione ha proposto oggi di prorogare questo regolamento al 31 luglio 2020, tenendo conto della logica e della durata del regolamento iniziale.

Connettività di base del trasporto aereo (regolamento (UE) 2019/502): la Commissione ha proposto oggi di prorogare questo regolamento al 24 ottobre 2020, tenendo conto della logica e della durata del regolamento iniziale.

Attività di pesca. Regolamento sulle autorizzazioni di pesca: la Commissione ha proposto oggi di estendere l’approccio previsto nel regolamento di emergenza (regolamento (UE) 2019/498) con una misura analoga per il 2020, che fornisca un quadro per concedere ai pescatori dell’UE e del Regno Unito l’accesso reciproco alle rispettive acque nel 2020.

Bilancio dell’UE. La Commissione ha proposto oggi di estendere l’approccio del regolamento di emergenza in materia di bilancio per il 2019 (regolamento (UE, Euratom) 2019/1197 del Consiglio) con una misura simile per il 2020. Ciò significa che il Regno Unito e i beneficiari britannici rimarranno ammissibili a partecipare ai programmi nel quadro del bilancio dell’UE e a ricevere finanziamenti fino alla fine del 2020 se il Regno Unito accetta e soddisfa le condizioni già previste nel regolamento di emergenza del 2019, versa il suo contributo di bilancio per il 2020 e consente che siano effettuati gli audit e i controlli necessari.

Fornire sostegno finanziario dell’UE alle persone maggiormente colpite dall’uscita senza accordo

Nella quarta comunicazione sui preparativi per la Brexit del 10 aprile 2019, la Commissione ha annunciato che in alcuni settori l’UE può mettere a disposizione assistenza tecnica e finanziaria per sostenere le persone più colpite dall’uscita senza accordo.

In aggiunta ai programmi e agli strumenti esistenti, oggi la Commissione:

ha proposto di estendere, a determinate condizioni, il campo di applicazione del Fondo europeo di solidarietà ai gravosi oneri finanziari che potrebbero ricadere sugli Stati membri in caso di uscita senza accordo;

ha proposto di garantire, a determinate condizioni, che il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione sia disponibile per sostenere i lavoratori posti in esubero a seguito di un’uscita senza accordo.

Nel settore agricolo, sarà messa a disposizione l’intera gamma di strumenti esistenti per il sostegno al mercato e il sostegno finanziario diretto agli agricoltori al fine di evitare un impatto eccessivo sui mercati agroalimentari. Per un sostegno più immediato, ad esempio per le imprese più piccole con un’elevata esposizione nei confronti del Regno Unito, le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato offrono soluzioni flessibili per misure di sostegno nazionali.

Irlanda. La Commissione e l’Irlanda continuano a collaborare, nel contesto della situazione specifica dell’isola d’Irlanda e del loro duplice obiettivo di preservare l’integrità del mercato interno evitando nel contempo una frontiera fisica, per individuare misure di emergenza per il periodo immediatamente successivo a un’uscita senza accordo e una soluzione più stabile per il futuro. La soluzione di salvaguardia prevista dall’accordo di recesso è l’unica soluzione individuata che consenta di salvaguardare l’accordo del Venerdì Santo, di garantire il rispetto degli obblighi di diritto internazionale e di preservare l’integrità del mercato interno.

Preparativi per un’uscita senza accordoIn caso di uscita senza accordo il Regno Unito diventerà un paese terzo senza che intervenga un regime transitorio. Dal momento dell’uscita tutto il diritto primario e derivato dell’UE cesserà di applicarsi al Regno Unito e non vi sarà il periodo di transizione previsto dall’accordo di recesso: le perturbazioni per cittadini e imprese sarebbero ovviamente considerevoli e le conseguenze economiche gravi, con un impatto – fatte le debite proporzioni – di gran lunga superiore nel Regno Unito che negli Stati membri dell’UE a 27.

Dal dicembre 2017 la Commissione europea si prepara ad un’uscita senza accordo. Ad oggi la Commissione ha presentato 19 proposte legislative, che sono state tutte adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. La Commissione ha inoltre adottato 63 atti non legislativi e pubblicato 100 avvisi sui preparativi alla Brexit. La Commissione non prevede nuove misure prima della nuova data di recesso.

Come indicato dal Presidente Juncker dinanzi al Parlamento europeo il 3 aprile 2019, in caso di uscita senza accordo il Regno Unito dovrebbe obbligatoriamente affrontare le tre questioni principali riguardanti la separazione prima che l’UE prenda in considerazione l’avvio di discussioni sulle future relazioni. Si tratta di: 1) tutelare e difendere i diritti dei cittadini che hanno esercitato il diritto alla libera circolazione prima della Brexit, 2) onorare gli obblighi finanziari assunti dal Regno Unito in qualità di Stato membro, 3) mantenere la lettera e lo spirito dell’accordo del Venerdì Santo e la pace nell’isola d’Irlanda, nonché l’integrità del mercato interno.

Tutte le imprese che commerciano con il Regno Unito, sia in beni che in servizi, saranno colpite da un’uscita senza accordo. Oggi la Commissione ha pubblicato una “lista di controllo sulla preparazione alla Brexit” che tutte le imprese interessate dovrebbero esaminare con attenzione. Le imprese dovrebbero ormai essere pronte a espletare tutte le formalità richieste.

La comunicazione odierna passa in rassegna i preparativi effettuati in settori in cui occorre una vigilanza continua e particolare, quali i diritti dei cittadini, le dogane e gli scambi commerciali, i medicinali, i dispositivi medici e le sostanze chimiche, i servizi finanziari e la pesca.

Ulteriori informazioni: che cosa fare in caso di uscita senza accordo?

Per il periodo immediatamente successivo al recesso, la Commissione ha istituito un call centre al quale le amministrazioni degli Stati membri potranno rivolgersi per usufruire rapidamente delle competenze della Commissione e di un canale diretto di comunicazione, anche al fine di facilitare il necessario coordinamento tra le autorità nazionali. Per eventuali domande su come prepararsi a un’uscita senza accordo, i cittadini dell’UE possono contattare Europe Direct. È possibile chiamare gratuitamente il numero 00 800 6 7 8 9 10 11 da qualsiasi località dell’UE e in tutte le sue lingue ufficiali.

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