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Portogallo, nuove misure per combattere l’obesità infantile

Portogallo, nuove misure per combattere l’obesità infantile

K metro 0 – Lisbona – Le autorità portoghesi si sono mobilitate per combattere un problema preoccupante di salute pubblica in tutta Europa, l’obesità infantile. Quest’ultima colpisce soprattutto i Paesi mediterranei, Grecia ed Italia in testa, entrambe con il 17,8%. Segue la Spagna con il 14,9%, secondo l’ultimo rapporto della World Health Organization pubblicato ad

K metro 0 – Lisbona – Le autorità portoghesi si sono mobilitate per combattere un problema preoccupante di salute pubblica in tutta Europa, l’obesità infantile. Quest’ultima colpisce soprattutto i Paesi mediterranei, Grecia ed Italia in testa, entrambe con il 17,8%. Segue la Spagna con il 14,9%, secondo l’ultimo rapporto della World Health Organization pubblicato ad inizio 2019.

Le autorità portoghesi hanno deciso di impegnarsi per provare a risolvere il problema. La misura del governo punta a ridurre i consumi di zuccheri, grassi e sale tra i minori. Le autorità sanitarie del Paese hanno proibito di pubblicizzare bibite al cioccolato, cookies, e la maggior parte dei cereali zuccherati orientati verso i minori di sedici anni.

La misura, che entrerà in vigore entro ottobre, porrà fine alle pubblicità di “ogni cookie e bibita al cioccolato, il 90% dei cereali da colazione e il 72% degli yogurt sul mercato”, secondo la stampa portoghese. Questi prodotti non saranno più pubblicizzati nella televisione, nei social media e alla radio, con l’obbiettivo di ridurre il consumo di grassi saturi, zuccheri e prodotti ad alto contenuto di sodio tra i più giovani, ha dichiarato la DGS, il Direttorato Generale per la Salute portoghese, che sta prendendo le redini di questa campagna.

Secondo il DGS l’obbiettivo di questa riforma governativa, riducendo il consumo di questi ingredienti, è di combattere lo sviluppo di malattie croniche associate con il loro consumo, come malattie cardiovascolari ed oncologiche e soprattutto l’obesità, anch’essa collegata a numerosi problemi di salute. Dopo la propria analisi, il DGS ha concluso che solo al 17% delle bibite, 28% degli yogurt, 21% dei formaggi e il 10% dei cereali per la colazione sarà concesso fare pubblicità. In totale la lista dei prodotti non consentiti arriva fino a 2500.

Secondo i media portoghesi, questa misura è stata fortemente determinata dalle raccomandazioni della World Health Organization di proibire la pubblicità diretta ai minori di cioccolati, torte, succhi, bibite e gelati.

In Spagna, che come menzionato si trova al vertice dell’obesità infantile insieme ad Italia e Grecia, il problema è diventato davvero preoccupante, specialmente considerando che la dieta Mediterranea è una delle più sane del mondo grazie alla varietà, ricchezza di nutrimenti, e il consumo di frutta e verdura. Queste ultime presentano consumi molto bassi tra i minori.

Forse proibire semplicemente ogni pubblicità di questi prodotti non è la miglior misura possibile, ma è necessaria per far salire la consapevolezza su questo problema e spingere ad agire per risolverlo. In Spagna sono già state prese alcune misure, come distribuire cibo gratuitamente durante le pause scolastiche, ma quest’ultima si è dimostrata inefficiente od insufficiente. Forse una buona idea, anziché proibire le pubblicità, sarebbe organizzare una campagna di prevenzione europea rivolta ai genitori su come gestire l’alimentazione dei figli, e insegnare ad apprezzare una dieta varia e salutare, creando buone abitudini che possono portare avanti per il resto della loro vita. Non possiamo ignorare che molti dei bambini obesi di oggi saranno degli adulti obesi del domani.

 

di Alfonso Aledo Diaz

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