K metro 0 – Budapest – La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha incontrato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, lunedì, in occasione dell’anniversario del “picnic paneuropeo”. L’evento è andato in scena 30 anni fa e simbolizzò il sostegno per un’Europa unita e portò al primo esodo al di là della Cortina di ferro. “Il picnic
K metro 0 – Budapest – La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha incontrato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, lunedì, in occasione dell’anniversario del “picnic paneuropeo”. L’evento è andato in scena 30 anni fa e simbolizzò il sostegno per un’Europa unita e portò al primo esodo al di là della Cortina di ferro. “Il picnic fu il primo esodo di massa dalla Repubblica Democratica Tedesca dalla costruzione del muro nel 1961. È diventato a tutti gli effetti un evento mondiale e ha riflesso i valori della solidarietà, della libertà e di un Europa ‘umana’”, ha dichiarato Merkel, ringraziando l’Ungheria per il supporto fornito nell’apertura delle frontiere.
La cancelliera tedesca e la sua controparte ungherese hanno partecipato a una cerimonia tenutasi in una chiesa protestante di Sopron, cittadina vicina al confine tra Ungheria e Austria, dove centinaia di tedeschi dalla Germania dell’est sono riusciti a scappare verso ovest. “Sopron è l’esempio lampante di quello che gli europei possano fare, se si mettono in discussione coraggiosamente per gli indiscutibili valori che custodiscono”, ha aggiunto Merkel. Quello che è iniziato come un incontro politico e simbolico alla frontiera è diventato un’occasione per fuggire attraverso l’Ungheria e arrivare nella città austriaca di Sankt Margarethen im Burgenland. Le politiche anti-migranti di Orban hanno reso la commemorazione di lunedì ancor più significativa. Le vedute dei due sulla questione sono diametralmente opposte e sono risultate evidenti quando Merkel ha accusato il leader ungherese di non rispettare l’umanità con le misure messe in atto.
Nel frattempo, l’Unione europea continua a lavorare per permettere anche ai Paesi in difficoltà di accogliere i migranti. Ieri, infatti, sono stati consegnati ben 10 milioni di euro alla Bosnia, territorio di passaggio per raggiungere l’Europa occidentale, per fronteggiare la situazione. I fondi verranno utilizzati per costruire nuovi centri d’accoglienza e per fornire servizi come “vitto, alloggio e accesso ai servizi igienici” a più di 7mila migranti che stazionano attualmente nello stato dei Balcani. Dal 2018, la Bosnia è diventata un Paese chiave per arrivare in Croazia, stato confinante e membro dell’Unione europea. I circa 36mila che sono entrati in Bosnia da quel momento, provengono principalmente da Medio Oriente, Asia e Nordafrica. Mentre molti riescono a proseguire il proprio viaggio vero ovest, in alcuni casi la polizia croata li rispedisce indietro, lasciandoli in gestione alla Bosnia. La costruzione di nuovi centri d’accoglienza, inoltre, è una questione politica controversa all’interno del Paese, dove il flusso di migranti ha causato tensioni con alcune comunità locali.