K metro 0/Jobsnews – Roma – In attesa dell’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato, che dovrebbe sancire finalmente l’avvio ufficiale della crisi, nel governo si fa sempre più acceso lo scontro. Ieri, il premier, partendo dalla vicenda della Open Arms, la nave della ong spagnola che da 15 giorni si trova ferma
K metro 0/Jobsnews – Roma – In attesa dell’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato, che dovrebbe sancire finalmente l’avvio ufficiale della crisi, nel governo si fa sempre più acceso lo scontro. Ieri, il premier, partendo dalla vicenda della Open Arms, la nave della ong spagnola che da 15 giorni si trova ferma in mare di fronte a Lampedusa con circa 140 migranti a bordo, ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusandolo di “sleale collaborazione”, di “slabbrature” e di “strappi istituzionali”, determinati dalla “ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’”. Accuse rispedite al mittente dal titolare del Viminale, il quale ha subito risposto piccato: “se qualcuno è nostalgico dei 200 mila sbarchi e del Pd, lo dica”. Intanto, i migranti presenti sulla Open Arms hanno trascorso la quindicesima notte a bordo della nave di fronte a Lampedusa. Tra ieri e oggi sono state evacuate solo 13 persone che avevano bisogno di cure mediche. Dopo il via libera del Tar all’ingresso in porto con la sospensione del primo provvedimento del ministro dell’interno, che bloccava lo sbarco, ieri il ministro dell’Interno ha firmato un nuovo divieto facendo ricorso al Consiglio di Stato. Ma quest’ultimo non è stato firmato né dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, né dal titolare dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Ho deciso di non firmare il nuovo decreto del ministro degli interni – ha spiegato la ministra -. Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”.
“Realizzata questa notte evacuazione urgente di 3 persone e un accompagnatore per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate. Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone” scrive sul proprio account Twitter la Open Arms da cui sono state fatte scendere solo 13 persone per motivi sanitari.
La durissima lettera aperta del presidente Conte al ministro Salvini
“Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare ‘slabbrature istituzionali’, che a tratti sono diventati veri e propri ‘strappi istituzionali’. Per queste ragioni mi sono ritrovato costretto a intervenire varie volte – l’ho fatto perlopiù riservatamente – non per l’ansia di contrappormi politicamente alle tue iniziative, ma per la necessità di rivendicare l’applicazione del principio di ‘leale collaborazione’, che è fondamentale per il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una lettera aperta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, diffusa ieri sui canali social. “Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori – si legge a conclusione del testo -. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità”.
Una lettera aperta, come spiega Conte, nata dalla necessità di puntualizzare la sua posizione sul caso della nave Open Arms. “Ti ho scritto ieri l’altro una comunicazione formale – precisa il premier rivolgendosi a Salvini -, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, ‘nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione’. Con mia enorme sorpresa, ieri (martedì, ndr) hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo. Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa. È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare “. Conte va quindi riassumendo la posizione del suo governo sul tema dell’immigrazione che “va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali”.
“Da subito – ricorda – ho elaborato una piattaforma politica fondata su sei premesse e dieci obiettivi, in modo da inserire tutte le singole iniziative in questa prospettiva strategica, sempre costantemente ispirata alla tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali, sovente compromessi nella gestione del fenomeno migratorio. Ho personalmente contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico, di maggiore rigore rispetto al passato, al fine di contrastare più efficacemente l’immigrazione illegale e la moderna e disumana ‘tratta dei disperati’, alimentata dalle organizzazioni criminali. Ho viaggiato in lungo e in largo in Africa e nel Medio Oriente per incrementare la cooperazione nei Paesi di origine e nei Paesi di transito, dove si concentrano le rotte dei migranti. Abbiamo sempre lavorato intensamente, coinvolgendo anche il Ministro Moavero, per rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione. Mi batterò sino all’ultimo giorno – sottolinea Conte – perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l’Italia, siano abbandonati a se stessi. Pur in attesa che si attui questo meccanismo europeo, sono sempre personalmente intervenuto, con gli altri Paesi europei, per pretendere e ottenere una redistribuzione dei migranti che sono sbarcati nei nostri porti. E a questo proposito dobbiamo dare atto che sia la Commissione europea sia alcuni leader europei ci hanno sempre teso la mano per sbloccare situazioni emergenziali”.
“Questo – prosegue Conte – è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile. La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva. In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri ‘interessi nazionali’, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Abbiamo chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall’Africa e dal Medio Oriente. Da ultimo tu stesso hai constatato come è difficile contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini. Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. E’ questa la direzione giusta. E poi non oscuriamo quello che abbiamo fatto di buono. Se mai rammarichiamoci per quello che ci riproponevamo di ottenere e ancora non abbiamo ottenuto. Un ultimo aggiornamento sulla vicenda Open Arms. Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano “.
di Beppe Pisa