K metro 0/Africa-ExPress – Yaoundé/Malabo – C’è tensione tra Guinea e Camerun per la costruzione di un muro che il dittatore equatoguineano Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, al potere dal 1979, vorrebbe realizzare lungo tutto il confine (189 chilometri) con il Camerun. Alla fine di luglio l’esercito del Camerun aveva denunciato che militari della Guinea Equatoriale hanno attraversato
K metro 0/Africa-ExPress – Yaoundé/Malabo – C’è tensione tra Guinea e Camerun per la costruzione di un muro che il dittatore equatoguineano Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, al potere dal 1979, vorrebbe realizzare lungo tutto il confine (189 chilometri) con il Camerun.
Alla fine di luglio l’esercito del Camerun aveva denunciato che militari della Guinea Equatoriale hanno attraversato il fiume Ntem, che segna una parte della frontiera naturale tra i due Paesi. Secondo quanto è stato riportato, i soldati dell’ex colonia spagnola sarebbero arrivati nella città di frontiera camerunense Kye-Oss, dove avrebbero già posto pietre per segnare la posizione del muro. Secondo alcune voci, sembra che in diversi punti Malabo avrebbe cercato di guadagnare terreno, sconfinando di oltre 25 metri.
Ovviamente Yaoundé non vede di buon occhio la totale chiusura della frontiera e Rene Claude Meka, capo di Stato maggiore delle forze armate del Camerun, dopo la sua visita a Kye-Oss, ha inviato un rapporto al suo governo. Ha inoltre specificato che l’esercito non avrebbe permesso intrusioni militari illegali equatoguineane.
Per fare chiarezza sulla questione, l’ambasciatore della Guinea equatoriale, Anastasio Asumu Mum Munoz, è stato ricevuto lo scorso 8 agosto dal viceministro degli Esteri camerunense, Félix Mbay. Il diplomatico equatoguineano ha cercato di tranquillizzare le autorità di Yaoundé e ha precisato che Malabo intende costruire il muro per proteggersi da invasioni di migranti e stranieri, proprio in seguito al fallito colpo di Stato del dicembre 2017. E Munoz ha insistito di non dar retta a ciò che viene riferito sui social network perché il suo Paese non si permetterebbe mai di cambiare i confini.
Il 27 dicembre 2017 le forze dell’ordine camerunensi avevano arrestato 31 mercenari ciadiani, sudanesi e centrafricani nella regione meridionale del Paese, nei pressi del confine con la Guinea, mentre trasportavano un vero e proprio arsenale diretti al confine di Kye-Ossi per sostenere un golpe contro Obiang. Internamente alla Guinea Equatoriale invece un commando di mercenari guineani, ciadiani e camerunesi si sarebbe rifugiato per giorni a Ebebiyin, località guineana al confine con Gabon e Camerun che si trova a 100 km da Mongomo, città natale del presidente Obiang, pronto a intervenire.
di Cornelia Toelgyes