K metro 0 – Michoacan – L’immigrazione clandestina diviene poi terreno di coltura per le organizzazioni criminali, soprattutto quelle legate al narcotraffico, che impiegano gli elementi sprovvisti di permesso di soggiorno in attività criminali di vario livello. Giovedì, la polizia messicana ha trovato nove corpi appesi ad un ponte, insieme alla bandiera di un cartello della
K metro 0 – Michoacan – L’immigrazione clandestina diviene poi terreno di coltura per le organizzazioni criminali, soprattutto quelle legate al narcotraffico, che impiegano gli elementi sprovvisti di permesso di soggiorno in attività criminali di vario livello. Giovedì, la polizia messicana ha trovato nove corpi appesi ad un ponte, insieme alla bandiera di un cartello della droga, come monito alle gang rivali, oltre ad altri dieci corpi fatti a pezzi e gettati nella strada adiacente, segnando così un pericoloso ritorno alle guerre di potere tra cartelli, che si svolsero soprattutto tra il 2006 e il 2012.
Sembra che la strage sia riconducibile alla guerra tra Jalisco e Viagras, due bande rivali che si occupano di narcotraffico. Infatti, sul luogo del ritrovamento era stata posta una bandiera che, sia pure non completamente leggibile, assieme alle iniziali del violentissimo cartello Jalisco, riportava la frase: “Sii un patriota, uccidi un Viagras.”
“Alcune gang criminali stanno combattendo per il territorio, per controllare attività legate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di droga.” ha dichiarato Adrian Lopez, Procuratore Generale dello stato di Michoacan. “Sfortunatamente, questo conflitto si traduce in atti simili che giustamente allarmano la popolazione.”
Il cartello di Jalisco, responsabile dei 19 omicidi, già nel 2011 aveva gettato 35 corpi su una superstrada lungo la costa dello stato di Veracruz, sfidando apertamente le autorità e tentando intimidire i rivali. Nel 2012, il cartello di Zetas si rese colpevole di un crimine efferato, gettando 49 corpi decapitati su un’autostrada del nord del Messico; sempre nello stesso anno, Zetas appese 9 corpi ad un ponte e lasciò 14 teste mozzate nei pressi del municipio.
Questo, nonostante i cartelli messicani non amino attirare l’attenzione su di sé lasciando morti sulle strade. Al contrario, le bande si sono sempre premurate di occultare i corpi in fosse clandestine o dissolvendo le vittime tramite l’uso di agenti chimici.
Intanto, in un’altra zona del Messico, in un villaggio dello stato centrale di Puebla, una folla inferocita di circa 180 persone, ha picchiato e impiccato cinque sospetti rapitori, lasciando i loro corpi appesi a degli alberi. Nonostante siano stati inviati sul posto poliziotti e soldati, in modo da fermare l’attacco, gli abitanti dei villaggi di Tepexco e Cohuecan li hanno bloccati, impedendo loro di fermare il linciaggio.
di Stefania Catallo