K metro 0 – Roma – L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna. La prima giornata della donna fu organizzata in America dal Partito socialista il 28 febbraio 1909, una manifestazione in favore del diritto di voto per le donne. In seguito, nel 1914, si festeggiò per la prima volta l’8 marzo, era di
K metro 0 – Roma – L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna. La prima giornata della donna fu organizzata in America dal Partito socialista il 28 febbraio 1909, una manifestazione in favore del diritto di voto per le donne. In seguito, nel 1914, si festeggiò per la prima volta l’8 marzo, era di domenica. Tre anni dopo, sempre l’8 marzo, le donne di San Pietroburgo protestarono per chiedere la fine della guerra. Nel 1922, dopo la rivoluzione bolscevica, Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale. Nel 1975 le Nazioni Unite invitarono tutti i paesi a celebrare questa ricorrenza, simbolo delle conquiste economiche, sociali e politiche ottenute dalle donne, per ricordare la necessità di continuare a lottare contro le discriminazioni e le violenze su di esse. Oggi si celebra in tutto il mondo, ogni paese ha le sue tradizioni. Ad esempio, in Italia si regalano mazzetti di mimose alle donne. Oggi, 8 marzo 2018, le donne di 70 Paesi di tutto il mondo, scendono in piazza per protestare contro la violenza maschile, contro la precarietà e contro le discriminazioni. Oggi, in occasione della ricorrenza, anche la Commissione Europea si esprime con la Dichiarazione comune in occasione della Giornata internazionale della donna 2018 sottoscritta da 14 commissari europei tra i quali il vicepresidente Frans Timmermans e Federica Mogherini. Questo l’incipit: “La parità tra donne e uomini è uno dei valori fondamentali dell’Unione europea sancito nei nostri trattati. La nostra Unione è pioniere nell’affrontare la discriminazione basata sul genere e possiamo essere orgogliosi dei progressi compiuti: l’Europa è uno dei luoghi più sicuri ed equi per le donne nel mondo”. Il percorso verso la parità, però, sottolinea la Dichiarazione, non è stato ancora raggiunto, c’è ancora tanto da fare.