fbpx

Siberia, gli incendi minacciano anche il Circolo polare artico e aumentano il riscaldamento globale

Siberia, gli incendi minacciano anche il Circolo polare artico e aumentano il riscaldamento globale

K metro 0 – Mosca – Un’ area di circa 30.000 km. quadrati (11.580 miglia q. circa) è attualmente in fiamme in Siberia e nell’estremo Oriente russo. Dal 31 luglio, speciali unità antincendio dell’esercito russo – informa AP – stanno unendo i loro sforzi per combattere il fuoco: che in questa estate 2019, favorito dal caldo intenso,

K metro 0 – Mosca – Un’ area di circa 30.000 km. quadrati (11.580 miglia q. circa) è attualmente in fiamme in Siberia e nell’estremo Oriente russo. Dal 31 luglio, speciali unità antincendio dell’esercito russo – informa AP – stanno unendo i loro sforzi per combattere il fuoco: che in questa estate 2019, favorito dal caldo intenso, dal vento (causato, a volte, dagli incendi stessi), dai fulmini e anche dalla disattenzione umana, devasta più zone d’ Europa, dalla Penisola iberica alla Grecia, dalla Sardegna alla Scandinavia. Per diretto ordine del Presidente Putin, 10 aerei militari da trasporto e 10 elicotteri antincendio stanno versando sule fiamme ingenti quantitativi d’acqua.

Le autorità russe hanno dichiarato lo stato d’ emergenza in 5 aree, comprese le regioni di Irkutsk e Krasnoyarsk, vicine al nord della Mongolia. La regione di Krasnoyarsk, in particolare, che si estende in posizione strategica, vicino alle strade che portano, a sudovest, verso il Mar Nero, e a nordest verso il Mar glaciale artico, è visibile, avvolta dal fumo, nelle foto scattate sia dai satelliti della NASA che dal CAMS, il sistema “Copernico” di monitoraggio dell’atmosfera dell’Unione Europea.
Dalla Casabianca, intanto, Donald Trump tempestivamente ha offerto l’aiuto degli USA (dove, in questi stessi giorni, altri roghi stanno devastando l’ambiente, specie in Alaska): proprio gli incendi in Siberia e i temi commerciali sono stati al centro del suo colloquio telefonico del 31 luglio col presidente russo. Trump “ha espresso preoccupazione per i vasti incendi che stanno affliggendo la Siberia”, dice la nota stringata diffusa dalla Casabianca. Putin – come riferito dall’agenzia stampa russa “Ria Novosti” -ha apprezzato l’offerta di aiuto, valutandola come un segno del miglioramento delle relazioni tra i due Paesi.

Il fuoco ha colpito anche diverse aree urbane, piccoli centri e grandi città in Siberia occidentale e nella regione dei Monti Altai; ma anche, più ad Occidente, le città degli Urali, Chelyabinsk e Yekaterinburg. In altre – come la stessa Novosibirsk, la terza città più grande della Russia, con una popolazione di 1.600.000 abitanti nella Siberia sudoccidentale, l’aria è irrespirabile. “La situazione è difficile. Molte foreste stanno bruciando. Lo smog e il fumo stanno infestando parecchie aree popolate. La prognosi al momento non è felice”, ha dichiarato il premier Dimitri Medvedev, che ha visitato Krasnoyarsk il 31 luglio.

Non è purtroppo la prima volta che in Russia si accendono roghi di queste proporzioni, ma il livello raggiunto quest’anno è eccezionale, sta minacciando anche parecchi centri urbani e suscita apprensione per l’impatto complessivo sull’ambiente e sul surriscaldamento globale del pianeta, per via delle forti emissioni di anidride carbonica e delle polveri sottili. Un disastro che, secondo gli ambientalisti, contribuirà ad accelerare lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artico.

“Il Circolo Polare Artico sta soffrendo di un numero di incendi senza precedenti, ultimo segno di una crisi climatica”, ha scritto l’attore e attivista per l’ambente Leonardo di Caprio, da tempo in contatto con gli ecologisti russi, postando su Instagram un video del “Guardian”, che mostra la gravità della situazione. “Le fiamme”, continua il post, “stanno producendo colonne di fumo visibili dallo spazio…L’Organizzazione meteorologica mondiale”, ha ricordato Di Caprio, “ha detto che gli incendi, in un mese, hanno emesso tanta CO2 quanto l’intera Svezia fa in un anno”.

Manifestazioni degli ecologisti che chiedono un più forte impegno del governo contro gli incendi e le colonne di fumo, pericolose anzitutto per la salute dei cittadini, sono in programma oggi a Mosca, davanti al Ministero dell’Ambiente. “Greenpeace”, organizzazione che da sempre ha un “rapporto preferenziale” col governo russo, sta preparando una petizione con più di 200.000 firme, che chiede alle autorità una più forte repressione degli incendi e, soprattutto, maggiore prevenzione.

di Fabrizio Federici

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: