K metro 0 – Nicosia – Cipro ha approvato ufficialmente le nuove concessioni per il consorzio energetico formato dalla francese Total e dall’italiana Eni, che potranno iniziare la ricerca di idrocarburi in un’area su cui il Paese ha un diritto economico esclusivo. Lo ha annunciato il ministro dell’energia cipriota, Georgios Lakkotrypis, nella giornata di martedì.
K metro 0 – Nicosia – Cipro ha approvato ufficialmente le nuove concessioni per il consorzio energetico formato dalla francese Total e dall’italiana Eni, che potranno iniziare la ricerca di idrocarburi in un’area su cui il Paese ha un diritto economico esclusivo. Lo ha annunciato il ministro dell’energia cipriota, Georgios Lakkotrypis, nella giornata di martedì.
Lakkotrypis ha spiegato che le due compagnie petrolifere si spartiranno i diritti sul Blocco 7, una delle 13 aree che compongono la Zona economica esclusiva a largo della costa meridionale dell’isola. Total sarà l’operatore designato all’interno del blocco, che confina con altre sorgenti di gas naturale già scoperte. Si pensa che il giacimento di gas adiacente al Blocco 6, che già appartiene a Total ed Eni, potrebbe estendersi fino al Blocco 7. Il ministro dell’energia ha inoltre sottolineato come anche il governo abbia approvato la partecipazione in altri quattro blocchi, dove Eni possedeva già delle concessioni. I diritti di Total su questi ultimi vanno dal 20% al 40%. Le due compagnie, quindi, saranno d’ora in poi partner in ben sette blocchi. Tra le altre cose, l’esecutivo cipriota ha approvato l’estensione di 12 mesi delle licenze per cinque di questi. Tra le altre compagnie coinvolte ci sono anche ExxonMobil, Qatar Petroleum e un consorzio composto da Noble Energy, l’israeliana Delek e Dutch Shell, ognuna di queste ha licenze per uno dei blocchi.
Lakkotrypis ha annunciato che a partire dalla fine di quest’anno o da inizio 2020, potrà essere concessa la trivellazione di nove sorgenti alle compagnie con concessione.
Intanto, le tensioni riguardanti le trivellazioni della Turchia a largo di Cipro aumentano. Ieri, il nuovo governo greco ha accusato Ankara di mettere a rischio la sicurezza del Mediterraneo con le sue azioni. La Turchia rivendica parte dell’area marittima attorno all’isola come propria e sta ostacolando le operazioni di ricerca di nuove fonti di gas naturale nel versante meridionale. “Le azioni della Turchia sono illegali, infrangono le leggi internazionali e mettono a rischio la sicurezza della regione. Sono assolutamente da condannare”, ha dichiarato agli organi di stampa il nuovo ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, al termine dell’incontro con la propria controparte egiziana, Sameh Shoukry. Gli attriti non accennano a diminuire, nonostante Grecia e Cipro siano inclini alla normalizzazione dei rapporti nel Mediterraneo. Il nuovo premier greco, Kyriakos Mitsotakis, nei giorni scorsi, ha ribadito che non si troverà una soluzione fino a che vi sarà presenza militare turca sull’isola. In risposta, il ministro degli Esteri turco-cipriota, Kudret Ozersay, ha ricordato che le truppe sono lì per il colpo di stato del 1974, che ha consegnato Cipro alla Giunta militare greca e ha poi aggiunto: “La presenza dell’esercito turco a Cipro è una diretta conseguenza di quel colpo di stato e del tentativo di invasione. Consiglio a Mitsotakis di non dimenticare la Storia”. L’esercito greco nel 1974 tentò di annettere l’intera isola di Cipro.