K metro 0 – Roma – “Una o più barche salpate da Khoms si sono capovolte a poche miglia dalla costa, probabilmente per il fatto che erano sovraccariche o i motori fuoribordo hanno smesso di funzionare. I primi ad intervenire sono stati i pescatori. Hanno contato oltre 70 cadaveri, che però non sono ancora stati
K metro 0 – Roma – “Una o più barche salpate da Khoms si sono capovolte a poche miglia dalla costa, probabilmente per il fatto che erano sovraccariche o i motori fuoribordo hanno smesso di funzionare. I primi ad intervenire sono stati i pescatori. Hanno contato oltre 70 cadaveri, che però non sono ancora stati recuperati”. Questa la dichiarazione di Julien Raickman, capo missione in Libia per l’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere. Il nuovo naufragio nel Mediterraneo è stato annunciato anche da IOM Libya, sezione libica dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, attraverso Twitter.
L’evento è avvenuto il 25 luglio nel Mediterraneo centrale: i migranti, circa 300 persone, provenienti principalmente dall’Eritrea e dal Corno d’Africa, viaggiavano a bordo di due imbarcazioni, che si sono capovolte. Un pescatore, presente al naufragio, ha avvisato i soccorsi e salvato quante più persone poteva, mentre la guardia costiera libica ne ha tratto in salvo 137. Questi sono stati poi riportati sulle coste della Libia, in quanto il naufragio sarebbe avvenuto davanti alle spiagge di Al Khoms, a 120 chilometri da Tripoli.
Il portavoce dell’Unhcr per l’Africa e il Mediterraneo/Libia, Charlie Yaxley ha dichiarato: ” Se le cifre stimate sono corrette, si tratta del maggior numero di vittime nel Mediterraneo centrale nel 2019”. Anche Filippo Grandi, Altro Commissario ONU peri i rifugiati, si è espresso in merito: “Ripristinare il salvataggio in mare, porre fine alla detenzione di rifugiati e migranti in Libia, aumentare le vie sicure per uscire dalla Libia: questo deve succedere ora, prima che sia troppo tardi per molte altre persone disperate.”
Mentre alla Camera si approvava il decreto sicurezza bis, che prevede sanzioni pesantissime per le navi delle ong che operano salvataggi in mare, avveniva la tragedia. Secondo l’ONU, le morti in mare non sono diminuite, soprattutto in questo periodo estivo nel quale le partenze verso l’Italia sono più numerose. Inoltre, sempre secondo i dati ONU, le morti accertate sarebbero sono una parte di quelle effettive: di alcuni naufragi non giunge notizia, e tutto questo accade mentre nell’Unione Europea si cercano accordi sulla ripartizione dei migranti.
La piattaforma Missing migrants, allo scopo di documentare la strage dei migranti nel mondo, ha stimato 686 migranti morti dall’inizio del 2019, dei quali 426 dalla sola rotta libica. Dal 2013 a oggi sono morte 18.434 persone, delle quali 15.183 nella sola rotta del Mediterraneo centrale, per fuggire da guerre e miserie: i numeri di una vera strage.
di Stefania Catallo