K metro 0– Mosca – Uno dei leader dell’opposizione politica in Russia, Alexei Navalny, è stato fermato dalle autorità di polizia con l’accusa di aver organizzato una manifestazione pubblica illegale. Navalny sabato scorso ha chiesto ai protestanti di riunirsi sotto gli uffici del sindaco di Mosca, dopo che alcuni candidati dell’opposizione sono stati esclusi dalle
K metro 0– Mosca – Uno dei leader dell’opposizione politica in Russia, Alexei Navalny, è stato fermato dalle autorità di polizia con l’accusa di aver organizzato una manifestazione pubblica illegale. Navalny sabato scorso ha chiesto ai protestanti di riunirsi sotto gli uffici del sindaco di Mosca, dopo che alcuni candidati dell’opposizione sono stati esclusi dalle amministrative della capitale russa del prossimo autunno.
La protesta del 14 luglio scorso, che ha raccolto circa mille persone, è stata piuttosto un incontro tra i maggiori esponenti politici dell’opposizione e i rispettivi elettori. La commissione elettorale di Mosca ha respinto le firme utili a ratificare la partecipazione dei candidati alle amministrative. I dimostranti hanno marciato al coro di “Siamo noi l’autorità!” e di “Putin è un imbroglione”. Lo stesso Navalny, non era stato avvistato durante la manifestazione, che è stata guidata, nelle varie fasi, da altri esponenti di spicco come Dmitry Gudkov, Ilya Yashin e Lyubov Sobo. Yashin, uno dei candidati esclusi, ha chiesto ai dimostranti di marciare con lui fino al ufficio del sindacoma nessuno si è fatto avanti per un faccia a faccia. La marcia è durata all’incirca tre ore, nonostante un centinaio di manifestanti siano rimasti fino alle 19 davanti gli uffici della commissione elettorale. In un breve video pubblicato sui social network, il leader dell’opposizione ha dichiarato di esser stato arrestato mercoledì mattina, mentre stava uscendo per andare a correre e a comprare i fiori per il compleanno della moglie. Il suo legale, Olga Mikhailova, ha riferito agli organi di stampa che Navalny sarebbe colpevole di aver architettato la manifestazione. Se le accuse dovessero essere confermate potrebbe rischiare fino a 30 giorni di carcere e una multa di 300mila rubli (4265 euro). Il Comitato investigativo russo ha deciso sempre nella giornata di mercoledì di aprire un’indagine proprio sulla protesta. Ilya Shablinsky, a capo del Comitato per i diritti degli elettori del consiglio presidenziale dei diritti umani , si è espressa così sulla faccenda: “Non ha alcun senso questa serie di provvedimenti. La competizione reale non è ammessa in questo Paese, è assurdo”.
Nel frattempo le tensioni rimangono alte anche per quanto riguarda la politica estera. La Russia vuole vederci chiaro sull’annuncio della Corea del Sud riguardante la violazione del suo spazio aereo da parte di Mosca. Da Seoul hanno riferito che alcuni caccia sudcoreani hanno sparato 360 colpi di avvertimento per allontanare un aereo di ricognizione russo. Quest’ultimo sarebbe entrato per ben due volte nello spazio aereo nella costa est del Paese, martedì scorso, durante un pattugliamento congiunto con altri velivoli cinesi. Yoon Sang-hyung, che guida del Comitato per gli affari esteri sudcoreano, ha riportato le parole dell’ambasciatore russo ad interim, Maxim Volkov, che si è detto “dispiaciuto” per l’incidente. Volkov crede inoltre che l’apertura di un’indagine sia necessaria e avrebbe chiesto maggiori informazioni alla Corea del Sud riguardo l’accaduto. Al momento però dall’ambasciata di Seoul negano questa versione degli eventi, ribadendo di non aver mai inviato le proprie scuse.