K metro 0 – Londra – La Gran Bretagna ha annunciato nella giornata di lunedì la richiesta di creazione e impiego di una “missione navale” europea che possa salvaguardare le imbarcazioni di passaggio nello Stretto di Hormuz, dopo il sequestro di una petroliera britannica da parte dell’Iran avvenuto la scorsa settimana. Dopo essersi consultato con
K metro 0 – Londra – La Gran Bretagna ha annunciato nella giornata di lunedì la richiesta di creazione e impiego di una “missione navale” europea che possa salvaguardare le imbarcazioni di passaggio nello Stretto di Hormuz, dopo il sequestro di una petroliera britannica da parte dell’Iran avvenuto la scorsa settimana. Dopo essersi consultato con il parlamento sulla situazione critica, il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha accusato l’Iran di aver compiuto un atto di “pirateria”, cui dovrà seguire una reazione internazionale coordinata. Il tutto mentre nel Regno Unito tiene banco l’elezione del nuovo primo ministro Boris Johnson, che dopo aver ricevuto il sostegno del Partito Conservatore si insedierà nella giornata di oggi.
I funzionari di Teheran hanno suggerito il sequestro della Stena Impero e il trasporto in un porto iraniano, in risposta al fermo di due settimane fa di una petroliera iraniana a largo di Gibilterra. Hunt ha annunciato pochi ma cruciali dettagli della missione, ha sottolineato in particolare che gli alleati europei giocheranno un ruolo fondamentale nel mantenere aperte le rotte commerciali. Un quinto delle esportazioni di greggio passa proprio per lo stretto di Hormuz, tra l’Iran e l’Oman. L’Iran, secondo quanto ribadito dal ministro degli Esteri britannico, deve comprendere che azioni del genere porteranno solamente ad una maggiore presenza militare occidentale nella regione. “La nostra politica è sempre stata quella della normalizzazione dei rapporti ma, purtroppo, dobbiamo annunciare l’incremento della presenza internazionale nel Golfo”, ha dichiarato Hunt che ha poi voluto distanziarsi dagli Stati Uniti, l’alleato internazionale più vicino al Regno Unito. I rapporti con Washington sono ormai logori, soprattutto dopo la decisione del presidente USA, Donald Trump, di abbandonare l’accordo sul nucleare del 2015 lo scorso anno. Non solo, visto che l’Iran ha dovuto far fronte all’imposizione di nuove sanzioni, che hanno affossato l’economia del Paese. Per questo, il ministro degli Esteri ha voluto evidenziare come la missione europea non faccia parte della politica di “pressione massima” sull’Iran degli stati uniti. Non è ancora chiaro quali nazioni vi faranno parte o quanto ci vorrà per metterla in piedi. Nel frattempo, sono andate in scena consultazioni con i ministri degli esteri di Oman, Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Finlandia, Spagna e Danimarca.
Il portavoce del governo iraniano, Ali Rabiei, ha commentato sulla situazione ricordando che esistono anche soluzioni diplomatiche ma ha tenuto a difendere le azioni di Teheran. Tra i 23 membri dell’equipaggio della Steno Impero non ci sono cittadini britannici, la maggior parte sono indiani, filippini, russi e lettoni. Nella giornata di lunedì è stato pubblicato un video che mostra gli individui all’interno dell’imbarcazione, un tentativo di dimostrare che sono ancora illesi.