K metro 0 – Nicosia – Due casi di violenza carnale, uno finito tragicamente, con la morte della vittima, l’altro “fermatosi” allo stupro, stanno sconvolgendo il clima di vacanza che regna in due importanti centri turistici del Mediterraneo orientale come Creta e Cipro. A Creta, – le autorità greche affermano di aver identificato il probabile
K metro 0 – Nicosia – Due casi di violenza carnale, uno finito tragicamente, con la morte della vittima, l’altro “fermatosi” allo stupro, stanno sconvolgendo il clima di vacanza che regna in due importanti centri turistici del Mediterraneo orientale come Creta e Cipro.
A Creta, – le autorità greche affermano di aver identificato il probabile autore del brutale stupro, e omicidio, della scienziata americana Suzanne Eaton. In una dichiarazione del 18 luglio, la polizia ha detto di aver identificato l’uomo, il 27nne Yiannis Paraskakis, agricoltore.
La donna, uscita il 2 luglio per una corsa pomeridiana, era stata ritrovata una settimana dopo la scomparsa in un bunker abbandonato risalente al tempo della Seconda Guerra Mondiale, a più di 10 chilometri dal luogo in cui era stata vista l’ultima volta. L’indagato, padre di due figli, avrebbe soffocato la scienziata e in seguito – come ha riportato la CNN- avrebbe buttato il corpo nel bunker.
Per gli inquirenti, si tratta chiaramente di un omicidio a sfondo sessuale: l’uomo sarebbe stato inchiodato grazie ad alcuni elementi raccolti sul luogo del delitto. Uno dei Pubblici ministeri greci ha sottolineato la necessità di svolgere indagini molto accurate su Paraskakis, che potrebbe essere colpevole anche di altri casi di violenza carnale
La vittima, ricercatrice che lavorava per il prestigioso Max Planck Institute dell’università di Dresda, era sull’isola per una conferenza. “Abbiamo perso una scienziata estremamente rinomata e una donna straordinaria”, aveva commentato il rettore Hans Müller-Steinhagen, alla notizia del ritrovamento del suo corpo.
Diverso, e più controverso, il caso verificatosi, invece sull’ isola di Cipro. Un tribunale locale ha arrestato 12 cittadini israeliani, in vacanza sul posto, ordinando loro di rimanere in custodia della polizia per otto giorni, dopo che una cittadina britannica di 19 anni ha affermato di essere stata violentata.
Secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano “Haaretz”, il ministero degli Esteri israeliano ha confermato di essere a conoscenza degli arresti e ha informato le famiglie dei sospettati. Il funzionario dell’ambasciata israeliana a Cipro Yossef Wurmbrand, ha precisato che l’età degli imputati varia da 15½ a 18½, e che l’ambasciata sta seguendo il caso da vicino, pronta a fornire supporto ai giovani e alle loro famiglie. Il giudice Tonia Nicolaou ha allontanato i giornalisti dall’udienza del 18 luglio, in cui, utilizzando il rito anglosassone, si è affrontato il caso, perché alcuni dei sospettati sono appunto minorenni.
Alcuni dei genitori dei sospetti erano presenti all’udienza del 18 luglio: tutti i giovani inputati si sono coperti il volto con le camicie mentre entravano e uscivano dal tribunale.
Ma come sono andati, esattamente, i fatti? Secondo quanto riportano i media, il presunto stupro si è verificato nelle prime ore di mercoledì 17 luglio, nell’ hotel della celebre località turistica di Ayia Napa, la “Rimini cipriota”, celebre per i suoi locali trasgressivi, a pochi km. da Famagosta: dove la donna e i giovani israeliani, separatamente, stavano soggiornando. Tutti i 12 imputati sono accusati di aver premeditato lo stupro della giovane.
L’avvocato Ioannis Habaris, che rappresenta quattro dei sospettati, ha dichiarato però, all’Associated Press, che i pubblici ministeri hanno informato la corte che la donna britannica è stata violentata, ma non è chiaro esattamente quanti dei sospettati fossero coinvolti nello stupro. C’erano poi “alcune prove”- ha aggiunto Habaris – che la donna britannica era coinvolta in una “relazione” con uno dei sospettati; ma per quanto ne sapeva, non c’era nulla, nessuna prova, né indizio, a conferma dell’accusa che i 12 si fossero impegnati in qualche atto sessuale con la vittima: la quale deve ancora sottoporsi a un ‘indagine legale vera e propria.
L’altro avvocato, israeliano, Nir Yaslovitzh, che rappresenta altri tre degli indiziati, ha detto invece che non ci sono prove che la vittima conoscesse alcuno di loro: sostenendo, inoltre, che i 12 erano arrivati ad Ayia Napa in tre gruppi separati, e non si conoscevano tutti tra loro. Ha aggiunto di sospettare che gli investigatori della polizia cipriota stiano cercando di creare una trappola, coinvolgendo tutti i 12 sospetti. “Penso proprio che sia un trucco”, ha detto Yaslovitzh all’Associated Press. “Vogliono vedere come reagiranno i miei clienti”.
Yaslovitzh ha dichiarato poi, a Israeli TV Channel 12, che due dei sospettati ammettono di aver praticato atti sessuali consensuali con la donna. Tutti gli altri indiziati, ha aggiunto, insistono invece di non aver avuto alcun contatto sessuale con la donna, e di non essersi mai trovati soli nella stanza con lei.
di Fabrizio Federici