K metro 0 – Mosca – I leader dell’opposizione in Russia hanno guidato una manifestazione nella capitale, a Mosca, che ha raccolto circa mille persone per protestare contro una controversa decisione. La commissione elettorale della città ha infatti decretato che i candidati dell’opposizione non potranno partecipare alle amministrative che si terranno a settembre. La protesta,
K metro 0 – Mosca – I leader dell’opposizione in Russia hanno guidato una manifestazione nella capitale, a Mosca, che ha raccolto circa mille persone per protestare contro una controversa decisione. La commissione elettorale della città ha infatti decretato che i candidati dell’opposizione non potranno partecipare alle amministrative che si terranno a settembre.
La protesta, che non è stata sanzionata, è stata piuttosto un incontro tra i maggiori esponenti politici dell’opposizione e i rispettivi elettori. La commissione elettorale di Mosca ha respinto le firme utili a ratificare la partecipazione dei candidati alle amministrative. I dimostranti hanno marciato al coro di “Siamo noi l’autorità!” e di “Putin è un imbroglione”. Le autorità di polizia non sono intervenute fino a che, in serata, dopo che la moltitudine si era già dispersa per le vie delle città, i leader hanno chiesto alle persone rimaste di mettere in scena un sit-in notturno davanti la commissione. Uno degli esponenti di spicco dell’opposizione, Alexei Navalny, non è stato avvistato durante la manifestazione, che è stata guidata, nelle varie fasi, da Dmitry Gudkov, Ilya Yashin e Lyubov Sobo. “Abbiamo raccolto quelle firme sotto la pioggia e sotto il sole cocente”, ha dichiarato Gudkov. “E sapete cosa ci ha detto la commissione elettorale ieri? Che le nostre firme sono false. Molte delle persone che hanno firmato sono qui con noi oggi. Che ne pensate? E’ giusto secondo voi?”, ha poi chiesto rivolgendosi al pubblico. La risposta, perentoria, è arrivata subito dopo: “No!”. Yashin, uno dei candidati esclusi, ha chiesto ai dimostranti di marciare con lui fino all’ufficio del sindaco ma nessuno si è fatto avanti per un faccia a faccia. Queste le parole rilasciate da un ex addetto stampa per il parlamento di Mosca, Sergei Bukharov, ai microfoni di AP: “Tutto ciò è assurdo. E le dichiarazioni della commissione elettorale? Non spiegano perché non ammettono candidati indipendenti. Sono tutte bugie, quelle firme sono vere”. Gli attivisti hanno puntato il dito contro il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, che avrebbe respinto in prima persona le firme. “Ci stanno rubando le elezioni, ci rubano il futuro”, hanno gridato.
La marcia è durata all’incirca tre ore, nonostante un centinaio di manifestanti siano rimasti fino alle 19 davanti gli uffici della commissione elettorale. Secondo quanto riportato dal portavoce della commissione, Il presidente Valentin Gorbunov non ha potuto incontrare la folla perché fuori città. Circa 30 persone avevano intenzione di passare la notte nei pressi degli uffici ma la polizia ha deciso di intervenire arrestando Yashin, Sobol e altri candidati, mettendo fine, di fatto, alla giornata di protesta. Almeno 38 persone sono state fermate, secondo quanto riportato dagli organi di stampa locali. Yashin ha commentato la faccenda su Twitter, pubblicando un post direttamente da una camionetta della polizia: “La manifestazione è stata interrotta brutalmente, sono stato fermato insieme ad altre 20 persone”.