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Zelens’kyj: “Dovremmo mostrare Chernobyl al mondo” e promette sviluppo

Zelens’kyj: “Dovremmo mostrare Chernobyl al mondo” e promette sviluppo

K metro 0 – Kiev – Il presidente ucraino Volodymyr Oleksandrovych Zelens’kyj ha firmato un decreto per la creazione di un “Corridoio verde” per i turisti che si recheranno nelle zone circostanti la centrale nucleare di Chernobyl, abolire alcuni divieti attivi nell’Area di esclusione e contrastare alcuni fenomeni di corruzione. Il presidente, che si è

K metro 0 – Kiev – Il presidente ucraino Volodymyr Oleksandrovych Zelens’kyj ha firmato un decreto per la creazione di un “Corridoio verde” per i turisti che si recheranno nelle zone circostanti la centrale nucleare di Chernobyl, abolire alcuni divieti attivi nell’Area di esclusione e contrastare alcuni fenomeni di corruzione.

Il presidente, che si è recato in visita ufficiale nella famosa centrale, intende rinnovare l’immagine della zona di Chernobyl e migliorarne la situazione sia per i turisti che per gli abitanti: “…è stata una parte negativa del marchio ucraino” ha dichiarato “…ed è arrivato il momento di cambiare questa situazione. Chernobyl è un posto unico sul pianeta, dove la natura rinasce dopo un disastro globale causato dall’uomo, e dove c’è una vera città fantasma (si riferisce qui alla cittadina di Pripyat, ndr)”.

Dovremmo mostrare Chernobyl al mondo: scienziati, specialisti ambientali, storici e turisti. Oggi (10 luglio, ndr) ho firmato un decreto che avvierà il processo di trasformare la Zona di esclusione in uno dei nuovi punti di crescita dell’Ucraina. Creeremo un “Corridoio verde” per i turisti e rimuoveremo i presupposti per la corruzione” ha dichiarato Zelens’kyj, sottolineando anche che “Sfortunatamente, la zona di esclusione è rimasta fino ad oggi un simbolo di corruzione. Le forze di sicurezza raccolgono tangenti dai turisti, spediscono illegalmente metallo e sfruttano le risorse naturali e presto metteremo fine a questo”.

Il problema della corruzione, purtroppo, è ancora presente nella zona di Chernobyl (come nel resto dell’Ucraina), tramite funzionari di sicurezza che raccolgono tangenti da turisti e giornalisti che si recano nella Zona di esclusione (o Zona di alienazione, un territorio di 30 km intorno alla centrale di Chernobyl, ndr), ma anche con lo sfruttamento delle risorse naturali locali e un costante, pericoloso mercato nero di reperti raccolti dalle zone contaminate.

Sono molti i miglioramenti promessi: lo sviluppo di nuovi itinerari turistici, l’abolizione del divieto di girare video nella zona, la costruzione di nuovi check-point e il restauro di quelli vecchi, la creazione di nuovi corsi d’acqua e di un “Corridoio verde” per i turisti, che ne agevoli la visita in totale sicurezza.

Inoltre, il Governo ucraino promuoverà il turismo nella Zona di esclusione durante gli eventi internazionali. Tra l’altro, altra novità molto interessante, verrà organizzato un sistema sincronizzato per coordinare le visite nel territorio tramite biglietti elettronici. In questo modo, oltre a gestire meglio il flusso di visitatori, un’eventuale negazione della visita verrà comunicata 24 ore prima, e non più direttamente nei check-point della zona.

In generale, il presidente sembra voler investire molto nel futuro della zona: “Facciamo in modo che diventi una terra di libertà che sarà uno dei simboli di una nuova Ucraina. Senza corruzione e senza proibizioni inutili”. Ci sarà anche la possibilità, per i partner NATO e Unione Europea, di organizzare corsi di formazione specifici per prevenire qualsiasi problema nel territorio di Chernobyl.

La zona viene visitata ormai da anni da piccoli gruppi di giornalisti, studiosi, documentaristi e curiosi, ma di recente ha visto un inaspettato (e benefico, viste le condizioni economiche del paese) boom turistico grazie al successo della serie Tv “Chernobyl” di HBO. Tuttavia, pur nel suo entusiasmo, lo stesso Zelens’kyj ha espresso una lieve preoccupazione per i finanziamenti del progetto, e soprattutto per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della famosa centrale. L’Ucraina sta ancora pagando un prezzo altissimo, anche economico, a causa del conflitto a est del paese, nelle zone del Donbass: “Sembra che l’Ucraina sarà lasciata sola a gestire questa struttura”, ha affermato infatti il presidente la scorsa settimana nel corso di un’intervista “Il lavoro non è ancora finito e dobbiamo pensare a come finanziare questo progetto in futuro.”

Testo e foto: Emiliano Federico Caruso

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