K metro 0 – Islamabad – Nelle prime ore di lunedì 17 giugno, una valanga ha travolto sette alpinisti, di cui 4 italiani e 3 pakistani, impegnati in una spedizione: gli italiani, feriti, sono sopravvissuti, mentre un alpinista pakistano è morto. I soccorritori pakistani riportano che l’incidente è avvenuto nella valle di Ishkoman, nel distretto di
K metro 0 – Islamabad – Nelle prime ore di lunedì 17 giugno, una valanga ha travolto sette alpinisti, di cui 4 italiani e 3 pakistani, impegnati in una spedizione: gli italiani, feriti, sono sopravvissuti, mentre un alpinista pakistano è morto. I soccorritori pakistani riportano che l’incidente è avvenuto nella valle di Ishkoman, nel distretto di Ghizer, a 5.300 metri di altezza.
L’esercito pakistano sta organizzando una missione di soccorso, che però non potrà partire prima di martedì 18 giugno, a causa delle condizioni meteo avverse e della lontananza della base dal luogo della tragedia: la base della città di Skardu si trova a circa 300 chilometri e i militari devono organizzare i rifornimenti di carburante lungo la rotta. Secondo la Gazzetta dello Sport, l’ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo avrebbe fatto sapere che la valanga avrebbe fatto una vittima, uno dei pakistani che accompagnavano la spedizione italiana.
Tarcisio Bellò (capo spedizione), Luca Morellato, David Bergamin, Tino Toldo: questi i nomi degli italiani parte della spedizione, oltre a tre pachistani, Nadeem, Shakeel e Imtiaz, quest’ultimo l’unica vittima. Bellò è un veterano delle pareti di mezzo mondo, mentre per il giovane Morellato, appena ventiduenne, questa è la prima spedizione. Da subito il gruppo ha dovuto confrontarsi con le forti nevicate, che hanno provocato le valanghe nell’area. Già l’8 giugno c’era “molta neve per le frequenti precipitazioni di queste ultime settimane”, scriveva Bellò sui social, e nei post successivi, fino all’ultimo del giorno 14, la situazione non migliorava.
L’obiettivo della spedizione è una cima inviolata di circa 5.800 metri nell’area dell’Hindu Kush, individuata nel 2017 dall’alpinista Franz Rota Nodari, scomparso nel marzo del 2018 sul Concarena. A lui, oltre che a Daniele Nardi e Tom Ballard – morti nel febbraio scorso sul Nanga Parbat – è dedicata la spedizione guidata da Bellò.
Secondo le informazioni riportate dal sito Mountain.ru, che seguiva la spedizione, i quattro italiani avrebbero riportato ferite di vario grado. Sulle dinamiche dell’incidente non si hanno ancora molti dettagli, a causa delle difficoltà incontrate nelle comunicazioni con l’area interessata dalla valanga. Secondo le fonti ufficiali pakistane, però, al momento gli alpinisti non sarebbero in pericolo grave.