K metro 0 – Berlino, Parigi – Le ultime elezioni europee hanno avuto un effetto devastante sugli equilibri politici interni di molti Paesi del continente. In Germania e Francia e le conseguenze più gravi, con le dimissioni da una parte della leader del Partito Socialdemocratico Tedesco, Andrea Nahles, e dall’altra quella di Laurent Wauquiez, a
K metro 0 – Berlino, Parigi – Le ultime elezioni europee hanno avuto un effetto devastante sugli equilibri politici interni di molti Paesi del continente. In Germania e Francia e le conseguenze più gravi, con le dimissioni da una parte della leader del Partito Socialdemocratico Tedesco, Andrea Nahles, e dall’altra quella di Laurent Wauquiez, a capo del Partito Repubblicano francese. Entrambi hanno dovuto abbandonare i rispettivi ruoli a seguito dei disastrosi risultati nelle votazioni per il Parlamento europeo.
I socialdemocratici si sono posizionati terzi nelle recenti elezioni, dietro alla CDU e al partito ambientalista dei Verdi. L’SPD ha registrato la percentuale più bassa di sostegno a livello nazionale, secondo l’analisi pubblicata da Forsa si assesta infatti attorno al 12%. Nahles verrà succeduta ad interim dai tre vicepresidenti Manuela Schwesig, Malu Dreyer e Thorsten Schäfer-Gümbel, finché non verrà eletto il nuovo leader del partito. Schwesig è Ministra presidente del land di Meclemburgo-Pomerania Anteriore e Dreyer della Renania-Palatinato.
Schäfer-Gümbel guida l’opposizione all’interno del parlamento dell’Assia. L’SPD attenderà almeno fino a dicembre per le elezioni, mese in cui si terrà la conferenza del partito. Tuttavia, nelle prossime tre settimane il comitato esecutivo potrebbe decidere di anticiparne la data. La decisione del successore di Nahles sarà cruciale anche per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, visto che il suo partito, la CDU, è in una coalizione con l’SPD. I tre leader ad interim si sono auto-esclusi dalla corsa, durante una conferenza stampa a Berlino nella giornata di lunedì. Il focus del loro operato, secondo quanto riportato da DW, sarà quello di guidare la transizione fino a nuove elezioni. “Nessuno di noi tre si candiderà come leader di partito”, ha dichiarato Schwesig che ha poi aggiunto che il suo posto è quello di Ministra presidente del Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Affermazioni simili quelle di Dreyer, che si ricandiderà per la presidenza della Renania-Palatinato. Nel frattempo, Schäfer-Gümbel ha intenzione di lasciare la politica per assumere un incarico all’Agenzia Internazionale per la Cooperazione (GIZ).
Per quanto riguarda la situazione in Francia, il Partito Repubblicano ha subito una sconfitta storica e ha intenzione di voltare pagina. Il risultato delle urne è stato, infatti, spietato: il partito guidato da Laurent Wauquiez ha ottenuto meno del 10% delle preferenze. Il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen ha sbaragliato la concorrenza, mettendosi alle spalle anche il partito centrista del presidente francese, Emmanuel Macron. Nella giornata di domenica, all’emittente televisiva TF1, Wauquiez ha annunciato le proprie dimissioni con queste parole: “Le elezioni sono state un fallimento. Non è facile ammetterlo ma ci vuole umiltà. Le vittorie sono collettive mentre le sconfitte sono individuali, è così che funziona. Mi prenderò le mie responsabilità. Ho riflettuto molto sulla decisione da prendere e ho concluso di volermi dimettere. Non sarò più il presidente dei repubblicani”. E l’ennesimo duro colpo subito dai partiti tradizionali francesi, stessa sorte è capitata ai socialisti. Entrambi hanno sofferto sin dalla vittoria di Macron nelle presidenziali del 2017. Ancora non è chiaro quale sarà il futuro del partito.