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Bce, de Guindos avverte: “Tensioni commerciali e crescita debole minacciano stabilità finanziaria”

Bce, de Guindos avverte: “Tensioni commerciali e crescita debole minacciano stabilità finanziaria”

K metro 0 – Francoforte – Nella giornata di mercoledì, il vice-presidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha parlato in conferenza stampa della situazione economica in cui riversa l’eurozona. Le tensioni commerciali sempre più aspre potrebbero infatti causare un calo della crescita, mettendo a rischio la stabilità finanziaria globale. “Un’ipotetica guerra commerciale sarebbe

K metro 0 – Francoforte – Nella giornata di mercoledì, il vice-presidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha parlato in conferenza stampa della situazione economica in cui riversa l’eurozona. Le tensioni commerciali sempre più aspre potrebbero infatti causare un calo della crescita, mettendo a rischio la stabilità finanziaria globale. “Un’ipotetica guerra commerciale sarebbe il rischio maggiore per l’economia globale e al contempo per la stabilità finanziaria”, ha dichiarato de Guindos. Tra le ragioni del rallentamento nella zona euro nella seconda metà del 2018, ci sarebbero la Brexit, la debolezza dei mercati emergenti e gli attriti tra Bruxelles, Washington e Beijing. La ripresa registrata nel primo trimestre dell’anno, uno 0,4% rispetto al periodo precedente, è stata smorzata dai contrasti tra Stati Uniti e Cina sui dazi. La Casa Bianca, nel frattempo, continua a parlare di tassazione sulle importazioni dall’Unione europea, come quelle nel settore auto.

Una battuta d’arresto nel percorso di crescita potrebbe sortire effetti sui tutti e quattro i rischi per la stabilità finanziaria individuati dalla Bce nei due resoconti annuali (Financial Stability Review (FSR). Se i rischi al ribasso per la crescita dovessero materializzarsi, è probabile che i costi di finanziamento per gli emittenti sovrani vulnerabili aumentino e creino problemi di sostenibilità del debito. De Guindos ha spiegato inoltre che “ogni volta che le tensioni tra il governo italiano e la Commissione europea diminuiscono, allora lo spread si riduce” tra la cessione dei titoli di stato italiani e quella dei Paesi di riferimento come la Germania. “L’insegnamento che ne va tratto è, a mio avviso, evidente: è fondamentale che i membri dell’eurozona rispettino le norme fiscali”, ha aggiunto”. Tra le altre cose, il vice-presidente della Banca centrale ha sottolineato come l’Italia abbia dei “buoni precedenti” nel gestire il proprio debito.

La bassa redditività delle banche dell’eurozona è un altro dei rischi individuati, che potrebbe subire gli effetti di un rallentamento nella crescita. Alcune figure della finanza non legate al mondo bancario, come gli asset manager, stanno rischiando molto, considerando che i fondi hanno raddoppiato il loro valore rispetto al 2008, arrivando a circa 15,4 trilioni di euro. Questo significa che se i premi per il rischio dovessero subire modifiche improvvise, allora andrebbero incontro a gravi perdite.

Un altro tema affrontato durante la conferenza stampa di De Guindos è stato quello dei cambiamenti climatici, anch’esso fattore di rischio per la stabilità finanziaria. Nelle elezioni della scorsa settimana, infatti, i partiti ambientalisti hanno incrementato di molto la loro presenza del Parlamento europeo. “Crediamo che non sia solamente un evento straordinario. Diventerà qualcosa di sistematico e strutturale”, ha dichiarato il vice-presidente. Il sistema finanziario potrebbe risentire di “rischi concreti” come i disastri naturali e “rischi di transizione”, provenienti dal passaggio graduale alle emissioni zero. Per questo la Bce, come ha osservato de Guindos, è al lavoro per capire come “soppesare e combinare l’esposizione del sistema finanziario con impronta ecologica che i vari Paesi avranno” e ottenere quindi “un quadro generale sulla localizzazione dei rischi”.

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