K metro 0 – Parigi – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha accusato l’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, e gli oligarchi russi di cospirare con i nazionalisti europei per smantellare l’Ue. Il leader centrista francese, in un’intervista a un giornale regionale pubblicata martedì, ha sottolineato che gli europei non devono “ignorare” la possibilità
K metro 0 – Parigi – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha accusato l’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, e gli oligarchi russi di cospirare con i nazionalisti europei per smantellare l’Ue. Il leader centrista francese, in un’intervista a un giornale regionale pubblicata martedì, ha sottolineato che gli europei non devono “ignorare” la possibilità di un’interferenza straniera, in vista delle elezioni europee di questa settimana. Secondo Macron, “i russi e altri individui” stanno finanziando i partiti politici estremisti in Europa, senza scendere nel dettaglio. Le sue dichiarazioni sono l’ultimo tentativo di far guadagnare sostegno al suo movimento centrista alle prossime votazioni, in cui ci si aspetta che i nazionalisti guadagnino terreno, facendo leva sulla preoccupazione riguardante il tema migranti. Macron nella sua critica ha preso di mira soprattutto Bannon, che è stato in visita in Francia nei giorni scorsi e che ha fatto i complimenti a Marine Le Pen, leader dell’estrema destra, per la campagna elettorale. Tuttavia, è stata lei stessa a prendere le distanze da Bannon, nel tentativo di allargare il consenso del Raggruppamento Nazionale.
Macron, sempre nella giornata di martedì, ha parlato di un “rischio esistenziale” per l’Unione europea, a pochi giorni dall’inizio delle elezioni. Ha poi sminuito i rischi politici di un coinvolgimento pieno nella campagna elettorale: “Non posso essere uno spettatore ma un protagonista nelle votazioni europee più’ importanti dal 1979”. La lista centrista di Macron è invischiata in una lotta testa a testa con il partito di Le Pen, che spera di poter ostacolare il suo rivale dopo aver la pesante sconfitta nelle presidenziali di due anni fa. Nella giornata di lunedì, dopo aver incontrato il premier socialista portoghese, Antonio Costa, Macron ha invocato “una grande coalizione di progressisti” per combattere “chi vuole distruggere l’Europa attraverso il nazionalismo”.
L’Europa dovrà gestire al meglio alcune questioni chiave come i flussi migratori, i legami commerciali con la Cina e le tensioni con gli Stati Uniti. E a chi lo ha criticato per la sua scelta di parlare al posto del portavoce del partito, Nathalie Loiseau, ha risposto così: “Il presidente francese non è il capo di un partito ma è normale essere coinvolti in decisioni così importanti”. Le prossime elezioni saranno un vero e proprio duello tra due fazioni contrapposte: partiti europeisti e euroscettici populisti. Ciononostante, i sondaggi hanno rivelato che l’astensione potrebbe raggiungere e superare il record storico del 57%, registrato durante le elezioni del 2014. Questo il commento di del presidente francese a riguardo: “Decidere di non votare significa dare voce a coloro che vogliono distruggere l’Europa”.
Per quanto riguarda i rapporti con la Germania, la cancelliera Merkel, nei giorni scorsi, ha ribadito l’esistenza di alcune “differenze di mentalità e nella comprensione dei ruoli reciproci” con Macron. “Non possiamo far avanzare l’Europa se c’è disaccordo tra Francia e Germania”, ha risposto Macron sulle dispute emerse su varie tematiche, che ha poi voluto sminuire: “Ci rispettiamo e lavoriamo molto bene insieme. Tuttavia, non credo nelle relazioni sterili o di facciata. Dobbiamo parlare e comunicare tra di noi, altrimenti non faremo mai progressi”.