K metro 0 /Jobsnews – Modena – Due morti, una 84enne costretta a letto e la sua badante ucraina di 74 anni, e 20 feriti, tra cui il marito della vittima e altre quattro persone rimaste intossicate in maniera grave. È il drammatico bilancio dell’incendio appiccato nella notte alla sede della polizia locale di Mirandola,
K metro 0 /Jobsnews – Modena – Due morti, una 84enne costretta a letto e la sua badante ucraina di 74 anni, e 20 feriti, tra cui il marito della vittima e altre quattro persone rimaste intossicate in maniera grave. È il drammatico bilancio dell’incendio appiccato nella notte alla sede della polizia locale di Mirandola, nel Modenese, con il fumo che ha invaso gli appartamenti ai piani superiori e ha sorpreso nel sonno i residenti. Oltre alle due vittime sono rimaste ferite venti persone, di cui quattro sono in camera iperbarica. Tutti i feriti sono stati assistiti in prima istanza all’ospedale di Mirandola, ad eccezione di un paziente immediatamente trasportato all’ospedale di Ravenna con l’elisoccorso per la terapia iperbarica. E’ in gravi condizioni e la sua prognosi è riservata. Sono stati trasferiti da Mirandola per l’ospedale di Fidenza per la terapia iperbarica tre pazienti tra cui un minore (accompagnato dalla madre dentro la camera iperbarica). Di questi una donna è in condizioni gravi. In tutto sono sei i minori coinvolti: tre sono stati trasferiti in pediatria all’ospedale di Carpi e due sono in osservazione breve intensiva a Mirandola. Nessuno è in pericolo di vita. Dei pazienti che sono stati assistiti al pronto soccorso di Mirandola nessuno è in pericolo di vita e alcuni sono già in dimissione
A causare il rogo sarebbe stato un giovane nordafricano, fermato dai carabinieri mentre si allontanava. L’uomo è entrato alle 3 di notte negli uffici del Comando dei Vigili al pianterreno sfondando una vetrata e, forse spinto da risentimenti nei confronti dei vigili urbani per un provvedimento nei suoi confronti, avrebbe appiccato il fuoco ad alcuni arredi, dopo essersi impossessato di un giubbotto antiproiettile e di un telefono cellulare di servizio. Il giovane è stato bloccato dai carabinieri di Carpi a 100 metri di distanza: nel frattempo le fiamme si erano già propagate in tutti gli ambienti al piano terra dello stabile e hanno prodotto un’intensa coltre di fumo che ha saturato l’aria anche ai nove appartamenti al primo e al secondo piano della palazzina. L’accusa per il giovane è di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Aveva numerosi precedenti e nei suoi confronti era stato emesso un ordine di espulsione. Per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si tratta di “un fatto grave. “Stando alle prime ricostruzioni, si tratterebbe dell’ennesimo cittadino straniero responsabile di una violenza folle”, ha commentato, “evidentemente per qualcuno la vita ha molto meno valore rispetto a quello che le attribuiamo noi. Oltretutto, se, come pare, si tratta di persona non ancora maggiorenne o da poco maggiorenne, che per un furto o per vendicarsi di eventuali soprusi, da parte della polizia locale, dà fuoco ad un intero palazzo provocando morti e feriti, vuol dire che prima di parlare, di spalancare le porte, e parlare di integrazione, bisogna fare capire a tutti che qui ci sono delle regole, delle leggi, una cultura, una tradizione dei valori, una religione che vanno rispettati, quindi, per quello che mi riguarda, i porti non devono essere chiusi, ma blindati”. Intanto l’intero stabile è stato dichiarato inagibile. “Stiamo lavorando per trovare al più presto una sistemazione a tutte le famiglie – afferma il sindaco di Mirandola, Maino Benatti – e una nuova sede alla polizia municipale”. I nove sindaci dell’Unione Comuni modenesi area nord hanno proclamato per domani il lutto cittadino.
A Salvini replicano immediatamente il sindaco di Modena e il deputato Palazzotto di Sinistra Italiana
Come è possibile che “uno straniero irregolare, a quanto sembra già destinatario di un provvedimento di espulsione e tuttavia ancora presente sul territorio nazionale, abbia potuto muoversi liberamente e arrivare indisturbato nel Modenese a compiere il suo criminale gesto?”. È la domanda che il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli (Pd) ha rivolto indirettamente al ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Ora che è stato assicurato alla giustizia – ha aggiunto -, una volta confermate le sue responsabilità, è necessario che si proceda con la massima celerità a comminargli la pena che merita, senza attenuanti”. A sua volta Erasmo Palazzotto scrive in una nota: “Salvini è uno sciacallo, specula anche sui morti a fini elettorali. Oggi si ricorda di essere il ministro dell’Interno solo perché a commettere un reato è stato un immigrato. Niente nei giorni scorsi quando a sparare o a delinquere erano italiani. E’ sua la colpa di città poco sicure e del rafforzamento della criminalità organizzata che ormai spadroneggia nel nostro Paese da nord a sud. Oggi è il giorno del dolore e della solidarietà alle persone colpite, ai familiari delle vittime, al comune e al sindaco di Mirandola colpiti da questa tragedia. Invece Salvini usa questo episodio per continuare la sua campagna di odio nei confronti dei migranti strumentalizzando una tragedia che avrebbe meritato maggiore rispetto”.