fbpx

Svizzera. Controlli più stringenti sulle armi: approvato provvedimento in linea con l’Ue

Svizzera. Controlli più stringenti sulle armi: approvato provvedimento in linea con l’Ue

K metro 0 – Ginevra – Gli elettori svizzeri, nella giornata di domenica, hanno approvato un provvedimento per rendere la legge sulle armi da fuoco più severa. La Svizzera in questo modo si allinea alla maggior parte dei partner europei, nonostante le obiezioni dei possessori di armi. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa nazionali,

K metro 0 – Ginevra – Gli elettori svizzeri, nella giornata di domenica, hanno approvato un provvedimento per rendere la legge sulle armi da fuoco più severa. La Svizzera in questo modo si allinea alla maggior parte dei partner europei, nonostante le obiezioni dei possessori di armi. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa nazionali, più del 63% dei votanti hanno accettato di seguire la linea tracciata dall’Unione europea sul tema, che aveva adottato alcune misure dopo i tragici attacchi in Francia, Belgio, Germania e Regno Unito. Il voto di domenica fa parte dei consueti referendum che permettono ai cittadini di dire la propria su vari provvedimenti politici.  La Svizzera è una nazione fedele alla tradizione delle armi e al loro possesso, con tutto il mondo che le circonda, quindi anche gli sport e il tiro a bersaglio. Diversamente da altri paesi europei, poi, è permesso ai veterani del servizio militare obbligatorio di portare a casa le proprie armi dopo il periodo di servizio.

La proposta svizzera, tra le altre cose, comprende anche l’introduzione di un addestramento obbligatorio prima di utilizzare le armi da fuoco, speciali deroghe per possedere armi semi-automatiche e un sistema di tracciamento per alcune parti delle armi. I proprietari, inoltre, dovranno registrare qualsiasi arma non sia stata registrata, entro tre anni, e stilare un registro delle armi in proprio possesso. I sostenitori del provvedimento, tra cui il parlamento svizzero e il ramo esecutivo, hanno sottolineato come questo tipo di misure, simili a quelle adottate dall’Unione europea dopo gli attacchi estremisti, siano necessarie per assicurare una cooperazione solida con la polizia e per irrobustire i legami con i partner della Svizzera nell’area di libera circolazione di Schengen. E’ stato inoltre ribadito che non ostacolerà le leggi per l’ottenimento di armi legali per i cittadini ma semplicemente sarà ci sarà un sistema di tracciamento molto più’ efficace.

La Svizzera non fa parte dell’Ue ma dello Spazio Schengen. Gli oppositori hanno evidenziato come la proposta violasse la costituzione Svizzera e fosse pressoché inutile nella lotta contro l’estremismo e il crimine. Le armi utilizzate nei recenti attacchi in Europa, hanno sottolineato, non erano state ottenute legalmente. La proposta, secondo i detrattori, va a danneggiare unicamente i proprietari legittimi di armi in Svizzera e sia stata forzata dall’ultimo diktat proveniente da Bruxelles. Un esponente del partito populista Swiss People’s Party, Jean-Luc Addor, ha dichiarato che adottare la direttiva Ue è “ingiusto, inutile, pericoloso, e soprattutto anti-svizzero”. Questa la nota pubblicata sul suo sito ufficiale: “Non avrà alcun effetto nella lotta al terrorismo, colpirà solamente i cittadini che rispettano la legge e posseggono armi ottenute legalmente. E’ l’epitome dell’ingiustizia”.

La Svizzera non ha dovuto far fronte ad attacchi delle proporzioni di quelli avvenuti in Francia, Belgio, Gran Bretagna e Germania negli ultimi anni. Nei giorni precedenti le votazioni, i maggiori partiti politici svizzeri, ad eccezione di Swiss People’s Party, si sono schierati a favore del provvedimento, soprattutto i Socialisti e i Verdi. Le divisioni sono state rilevate soprattutto tra residenti in città e in periferia, con i primi più inclini ad adeguarsi alla direttiva Ue.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: