Lusso e natura, infrastrutture e cultura. Ottima cucina. Reportage- Kmetro0 K metro 0 – Madrid – Nella Spagna che è appena andata alle elezioni lo scorso 28 aprile, l’isola di Maiorca (la più grande delle Baleari) è un angolo più che felice. Soprattutto nella sua capitale, Palma. Da qui, infatti, è ripartito il mercato immobiliare
Lusso e natura, infrastrutture e cultura. Ottima cucina. Reportage- Kmetro0
K metro 0 – Madrid – Nella Spagna che è appena andata alle elezioni lo scorso 28 aprile, l’isola di Maiorca (la più grande delle Baleari) è un angolo più che felice. Soprattutto nella sua capitale, Palma. Da qui, infatti, è ripartito il mercato immobiliare turistico che ha trainato la ripresa del mattone in tutto il Paese. Negli ultimi tre anni difatti il numero delle compravendite immobiliari a Maiorca sono salite del 17- 20 per cento, e la metà quasi di queste (il 43%) sono state registrate solo a Palma. Una città viva e aperta tutto l’anno, che ha un clima straordinario (con estate calda ma non torrida e inverno mite), soleggiata e vivace, ma anche sicura. Il Palazzo dell’Almudaina, infatti, è la residenza ufficiale del re di Spagna durante il suo soggiorno, dunque la vigilanza alla dimora e alla città intera è continua.
Ordine e pulizia sono ovunque, in centro come nelle vie periferiche e strade e superstrade sono in ottimo stato. Senza una buca, con un’ottima segnaletica e, anche scorrevoli, giacché non c’è mai un traffico tale da paralizzare la circolazione.
Insomma, il paragone con le infrastrutture in Italia è quasi disarmante da questo punto di vista. Da noi sembra di essere rimasti indietro di un secolo. Incontriamo un top broker del settore immobiliare, Pierce Broderick, managing partner della John Taylor, in pieno centro, a due passi dalla Cattedrale di Santa Maria. La sua agenzia fa parte del brand più antico del mondo nel comparto, essendo stato fondato nel 1864.
Le ville in vendita mostrate sullo schermo del suo ufficio fanno luccicare davvero gli occhi. Come quella fatta costruire da un big tedesco per pura speculazione, per rivenderla (a 65 milioni di euro) appena finita, progettata da Matteo Thun&Partners, importante studio di design e architettura internazionale, che ha disegnato una chicca di 2300 metri su quattro livelli con 2000 metri di terrazza nella zona più esclusiva di Maiorca, Son Vida, una sorta di “Beverly Hills” dell’isola. La sua clientela è prettamente internazionale: <<inglesi, tedeschi, svizzeri, francesi, rari gli italiani>> dice. Un mercato del lusso che non patisce la debole domanda interna (nonostante la ripresa, gli spagnoli non sono i principali acquirenti di seconde case), altro grande vantaggio, questo.
La capitale maiorchina è raggiungibile comodamente in aereo in due ore (voli di linea e charter) e trenta al massimo dalle principali capitali europee, e, come si diceva prima, è una destinazione aperta tutto l’anno.
Gli italiani sono poco presenti nella ricerca della seconda casa, e quando si affacciano a questo mercato estero, spesso, sono in difficoltà con la lingua. Non a caso cercano un’agenzia, dove si parli il loro stesso idioma. E così, a Gary Hobson, proprio perché dotato di personale qualificato in lingua nostrana, managing director dell’Engel & Völkers di Maiorca nord, a Pollensa, (la più piccola e spettacolare delle baie di Maiorca) risulta una domanda in crescita da parte dei nostri connazionali in quest’area di Maiorca fra le più preservate a livello ambientale e naturalistico. Siamo difatti a due passi dalle montagne della Sierra Tramuntana, patrimonio dell’umanità Unesco dal 2011. «Francesi e italiani stanno tornando da un anno e mezzo a questa parte, e soprattutto negli ultimi sei mesi».
Sono attratti da appartamenti con vista mare, in prima linea. Tedeschi e inglesi prediligono invece la tranquillità e la riservatezza di ville nel verde, più appartate, in campagna, a 7- 10 km dal mare.
Parliamo così di Pollensa, o del porto di Pollensa, della caratteristica Cala di Sant Vicenç, e della più mondana Alcudia, che vanta 60 mila posti letto rispetto ai 5.000 di Pollensa, che è però un gioiello. Un borgo decantato da poeti e immortalato da pittori, con una promenade straordinaria nel suo porto, la pine walk, in mezzo ai pini. Le ville, tutelate nella facciata dai vincoli della soprintendenza locale, affacciano direttamente sul mare, e ne sono a pochi passi.
Questa località è amata dai ciclisti, che rinforzano il turismo di anno in anno. Li trovi dappertutto, anche nella salita che porta al faro di Cap de Formentor, un angolo di paradiso preannunciato da diversi punti di sosta panoramici, con aree per ammirare scorci pazzeschi. Col sole è uno spettacolo unico, e si consiglia di stare attenti durante la guida su per i tornanti, perché distrarsi è facile.
Per chi ama il mare dalle acque cristallini e i colori verdeblu, una tappa alla spiaggia di Formentor è d’obbligo. È un isolotto vergine, con spiaggia pulita e soffice, sabbia fina e bianca, con i suoi ombrelloni a forma di tucul. Di là dall’arena sorge un antico e prestigioso hotel da sempre gloria degli alberghi di Maiorca, frequentato da celebrità di tutto il pianeta.
Il paesino di Pollensa è a pochi minuti di auto. Ha un centro storico vivace ed è affollato anch’esso da ciclisti, ma non solo. La principale attrazione è il Camino del Calvario, una faticosa scalinata di 365 gradini che porta alla chiesa principale, il chiostro de Santo Domingo. Lassù, sulla destra della chiesa, il panorama è ancora più spettacolare. S’intravede anche l’isola di Minorca.
di Alessandro Luongo