K metro 0 – Sardegna – Cagliari, a chi la guarda da lontano appare ‘ammucchiata verso l’alto’, incantevole come l’immagine di un libro miniato, tanto magnifica e fiera, secondo quanto annotò David Herbert Lawrence, da ricordare Gerusalemme. Deve tanta indiscutibile bellezza alle tracce lasciate nel suo territorio dal passaggio di fenici, cartaginesi, romani e alle opere
K metro 0 – Sardegna – Cagliari, a chi la guarda da lontano appare ‘ammucchiata verso l’alto’, incantevole come l’immagine di un libro miniato, tanto magnifica e fiera, secondo quanto annotò David Herbert Lawrence, da ricordare Gerusalemme.
Deve tanta indiscutibile bellezza alle tracce lasciate nel suo territorio dal passaggio di fenici, cartaginesi, romani e alle opere di fortificazione realizzate dai Genovesi e Pisani nel Basso Medioevo.
L’artista inglese non è stato certo l’unico a rimanere incantato dalla città: anche Primo Levi o Salvatore Quasimodo, tanto per citarne alcuni, ne hanno saputo cogliere il fascino così intenso, arricchito, inoltre, dalla natura straordinaria nella quale Cagliari è incastonata e dall’affaccio sul Golfo degli Angeli, che ha davvero qualcosa di paradisiaco.
Il suo tessuto viario disegna una pianta a forma di aquila, con la disposizione dei quattro rioni più antichi, Castello, Stampace, Villanova e la Marina che corrispondono alla testa, alle ali ed il busto del nobile rapace.
Gli imponenti palazzi dell’aristocrazia e le sue chiese con le cupole rivestite di ceramiche policrome, ne raccontano la storia millenaria e le conferiscono un carattere unico, complici anche la forza del maestrale e i giochi della luce di un sole già africano.
Se ci si vuole addentrare e catturare i suoi scorci più suggestivi, si può iniziare dall’alto del quartiere Castello, primo nucleo abitato della città, che domina il golfo con le sue torri medievali, le mura fortificate del Bastione di Saint Remy, la Cattedrale di Santa Maria e il Palazzo Regio.
Nel quartiere si trova la cosiddetta cittadella dei Musei, che ospita Museo Archeologico Nazionale più importante al mondo per i reperti della civiltà nuragica, dove sono esposti oggetti fino all’ epoca bizantina.
Si scende poi verso la Marina, un tempo abitata da chi lavorava nel vicino porto, delimitata dai sontuosi palazzi porticati di gusto piemontese della via Roma, primo spettacolare scenario della città che accoglie chi arriva dal mare e non può non rimanerne stupefatto.
Oggi, la zona è caratterizzata dai tanti localini che si affacciano lungo i vicoli ed è per questo diventata un piacevole punto di ritrovo per chi desidera assaggiare i piatti della tradizione gastronomica locale, quella campidanese, con influenze liguri e spagnole.
Il tracciato delle vie è di epoca romana, come testimoniano i reperti archeologici qui riportati alla luce. Il quartiere ha anche altre chiese, palazzi patrizi, negozi di artigianato sardo oppure etnico e tanto altro.
Stampace è una delle due ali dell’aquila e colpisce per la sua atmosfera fuori dal tempo: era in passato il quartiere dei piccoli commercianti che qui aprivano i loro “magazzeni” – modo di dire tutto cagliaritano- di stoffe, cappelli, bottoni.
Vi sorge, tra l’altro, la chiesetta di S.Efisio, martire verso il quale i cittadini mostrano gran devozione ed attaccamento, che si esprimono nella imponente sfilata del primo Maggio, un misto di folklore e spiritualità popolare.
L’altra ala dell’aquila è costituita dal quartiere di Villanova, Biddanoa in lingua sarda, ossia città nuova, in quanto il nucleo originario iniziò a svilupparsi solo nel XIII secolo, ai piedi del più antico Castello, con la costruzione di abitazioni da parte di contadini del Campidano, che iniziarono ad avvicinarsi alla città per commerciare i propri prodotti; in seguito, il quartiere venne popolato anche da numerosi artigiani, che vi aprirono le loro botteghe.
Nel rione sono inoltre presenti altri antichi edifici di culto, tra cui ricordiamo la chiesa di San Giacomo e il chiostro e la cripta di San Domenico.
Villanova è, tra l’altro, sede delle confraternite laiche di origine medievale, tutt’ora attive che si occupano delle suggestive celebrazioni della Settimana Santa di tradizione spagnola, con cantori reclutati fra le famiglie originarie del quartiere.
Per il Poetto, una striscia di spiaggia bianca lunga otto chilometri, Cagliari è conosciuta ed apprezzata dai naturalisti di tutto il mondo, in quanto offre asilo a imponenti colonie di fenicotteri nello stagno di Molentargius e nella Laguna di Santa Gilla, zone protette, dove questi volatili nidificano e si riproducono.
In città c’ è un’interessante offerta culturale: dall’opera ed il balletto, presso il Teatro Lirico, alla prosa presso il Teatro Massimo fino aii numerosi concerti estivi.
Tutto ciò rende Cagliari godibile per i residenti, consapevoli di abitare in una città dove la qualità della vita è ottima e dove ritmi non frenetici scandiscono un quotidiano possibile, che non intacca la proverbiale flemma e l’ironia del cagliaritano, né’ la sua predisposizione ad una vita piacevole, fortemente connessa alla città.
Cagliari è una città di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti e che, una volta che si è vissuta e conosciuta, non si lascia mai del tutto, la si porta sempre dentro in qualche modo.
È una città da capire ed amare davvero: lo dico al turista distratto e frettoloso, che crede che la Sardegna sia solo spiagge ed acque cristalline.
di Valentina Pugliese