K metro 0 – Tokyo – Il Giappone ha vissuto, il 1°maggio, l’ultima giornata del trentennale regno dell’Imperatore Akihito. Come vuole la tradizione, il sovrano si è recato nei santuari del palazzo imperiale in segno di rispetto alla divinità del sole, e per pregare per le anime degli antenati. Akihito ha letto un testo in giapponese antico per annunciare
K metro 0 – Tokyo – Il Giappone ha vissuto, il 1°maggio, l’ultima giornata del trentennale regno dell’Imperatore Akihito. Come vuole la tradizione, il sovrano si è recato nei santuari del palazzo imperiale in segno di rispetto alla divinità del sole, e per pregare per le anime degli antenati.
Akihito ha letto un testo in giapponese antico per annunciare l’abdicazione. La cerimonia ufficiale ha avuto una durata breve, di appena 10 minuti, e si è tenuta nella Sala dei Pini ‘Matsu-no-Ma’, del Palazzo imperiale di Tokyo, alle 17 ora locale, le 10 in Italia.
Il rito ‘Taiirei-Seiden-no-gi’, svolto per la prima volta in 202 anni di storia della casa imperiale, prevede tra i partecipanti le più alte cariche istituzionali, inclusi i membri dell’esecutivo e della famiglia reale. Due dei ‘Tre sacri tesori’, una spada e una gemma, sono stati portati dai ciambellani di corte e posti su un banco assieme ai fregi imperiali utilizzati dal monarca nelle cerimonie ufficiali.
Ha preso poi il via, la cerimonia che prevedeva l’ascensione al trono dell’imperatore Naruhito, dopo la rinuncia al potere da parte dell’imperatore padre. Il premier Shinzo Abe ha fatto un breve discorso e parlato a nome del popolo giapponese, esprimendo il profondo rispetto per la figura del sovrano e l’auspicio di una nuova era all’insegna di pace, speranza e sviluppo.
L’imperatore Naruhito, nel suo primo discorso da sovrano, ha detto: “Adempierò alle responsabilità del mio ruolo, in veste di simbolo dello Stato e dell’unità del popolo”.
Nato nel 1960, dedicatosi sin da ragazzo ad attività caritatevoli, in possesso di due laureee, conseguite in Giappone e in Gran Bretagna, Narujhito, secondo la controversa “Dichiarazione della natura umana dell’Imperatore”, promulgata dal nonno Hirohito nel 1946, dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, è il secondo imperatore del Giappone a salire sul trono senza godere di prerogative divine. Sposato con Masako Owada, già diplomatica di carriera del ministero degli Affari esteri, ha una figlia, ed è membro onorario della Commissione Mondiale sull’ Acqua per il XXI secolo, e patrocinante del Global Water Parnership, ente creato dalla Banca Mondiale e dall’ ONU.
Naruhito è il 126esimo imperatore del Trono del Crisantemo: con lui inizia, secondo la cultura giapponese, la nuova era “Reiwa” (cioè della “Bella armonia”). Nel suo messaggio ha aggiunto che “Pregherà per la felicità e il progresso per il suo popolo e per la pace nel mondo”. Se Akihito (quinto figlio maschio dell’imperatore Hirohito, il vinto del ’45) è stato il sovrano che, sul modello britannico, ha introdotto in Giappone il “Sistema imperiale di massa”, cioè un nuovo rapporto della Casa reale col popolo, meno rigido e piu’ vicino ai problemi dei cittadini e ai mass-media, Naruhito è l’uomo che proseguirà decisamente quest’indirizzo. Come il padre, senza entrare direttamente nelle scelte del Governo, ma facendo sentire la sua influenza morale. Sulla via del nuovo sviluppo economico intrapresa dal Paese con le riforme del 2001, e del nuovo attivismo giapponese sul piano internazionale: dalla partecipazione a missioni di pace e alla lotta al terrorismo all’ avvio di piu’ stretti rapporti politico-economici con Cina e Unione Europea.
Salvatore Rondello con la Redazione