K metro 0 – Bratislava – La corte suprema slovacca ha deciso di rigettare la richiesta della procura generale, presentata dal procuratore generale Jaromír Čižnár nel maggio 201, di sciogliere il partito di estrema destra fondato da Marian Kotleba, il Partito popolare Nostra Slovacchia (ĽSNS).

Nella mozione presentata due anni fa, veniva sottolineato come l’attività del partito violasse la costituzione della Slovacchia e fosse finalizzata alla distruzione dell’apparato democratico del Paese. La corte non ha rilevato la presenza di prove sufficienti per lo scioglimento del partito. Marian Kotleba, leader del partito, ha commentato così la sentenza, nella giornata di lunedì: “E’ stata dimostrata la legittimità e la democraticità del partito. Si è trattato chiaramente di un processo politico”. Non è pervenuta al momento nessuna risposta da parte della procura. I sostenitori di Kotleba hanno accolto il verdetto con scroscianti applausi mentre gli oppositori hanno sventolato una bandiera con scritto: “Stop al fascismo”. L’SNS ammira apertamente il ruolo di ‘marionetta dei nazisti’ interpretato durante la Seconda guerra mondiale. I membri del partito sfoggiano saluti romani, considerano la NATO un gruppo terroristico e vogliono la Slovacchia fuori dall’alleanza e dall’Unione europea.

Se fosse stata accolta la richiesta di Čižnár, sarebbe stato il primo scioglimento di un partito parlamentare. Tuttavia, nel 2006 la stessa corte ha deciso di mettere al bando un ‘predecessore’ del Partito popolare, il partito neonazista Slovak Togetherness-National Party, guidato sempre da Marian Kotleba. Si trattava, allora, di un piccolo gruppo politico. Ad oggi, la popolarità del movimento di Kotleba è in aumento, tanto che alcuni sondaggi lo hanno descritto come il secondo partito del Paese. Il mese scorso, Kotleba è arrivato quarto nel primo turno delle presidenziali slovacche. Lo slogan “Coraggiosamente contro il sistema!” attira i giovani elettori, stufi della corruzione che imperversa nel Paese e l’inabilità dei partiti maggiori di affrontare adeguatamente i problemi dell’era post-comunista. Contrariamente a quanto avviene per la maggior parte dei partiti di estrema destra europei, gli analisti considerano l’SNS un vero e proprio partito neonazista, visto che si rifà al modello dello Stato slovacco guidato dal presidente Jozef Tiso, giustiziato nel 1947 per tradimento ma considerato un eroe dai simpatizzanti di estrema destra. Nel periodo in cui fu al potere, circa 60mila ebrei slovacchi furono deportati in campi di concentramento.Il partito di Kotleba si è diventato famoso a livello nazionale dopo aver  invocato la costituzione di una milizia volontaria di pattugliamento dei treni, per far fronte al presunto atteggiamento aggressivo dei mendicanti rom che molestano i passeggeri.

Ivan Minar, uno dei procuratori in rappresentanza del procuratore generale, ha commentato così la faccenda: “Il partito mira inequivocabilmente alla rimozione del sistema politico attuale. La democrazia ha il diritto, e anche il dovere, di difendersi”. Tuttavia, il giudice Jana Zemkova ha sottolineato come le argomentazioni della procura siano “legalmente irrilevanti” e “mancanti di prove sostanziali” per procedere alla messa al bando del partito. Gli esperti credono che la sentenza possa dare ancora più spinta al partito, che dovrà essere considerato una parte legittima del sistema politico. Nelle prossime elezioni europee, l’SNS avrà quindi ottime chance di ottenere dei seggi.