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Migranti: rapporto Eurostat. 19.700 minori non accompagnati. Prime mete Germania e Italia

Migranti: rapporto Eurostat. 19.700 minori non accompagnati. Prime mete Germania e Italia

K metro 0 – Bruxelles – Secondo quanto emerge da un rapporto Eurostat, nel 2018 sono state 19.700 le richieste d’asilo per minori non accompagnati in Unione europea, in calo di oltre un terzo rispetto al 2017 (31.400) e al di sotto del livello del 2014 (23.100). Tra tutti gli stati membri, nel 2018 i minori

K metro 0 – Bruxelles – Secondo quanto emerge da un rapporto Eurostat, nel 2018 sono state 19.700 le richieste d’asilo per minori non accompagnati in Unione europea, in calo di oltre un terzo rispetto al 2017 (31.400) e al di sotto del livello del 2014 (23.100). Tra tutti gli stati membri, nel 2018 i minori non accompagnati hanno rappresentato il 10% di tutti i richiedenti asilo, tra i soggetti di età inferiore ai 18 anni nel complesso; sono arrivati soprattutto da Afghanistan (16%), Eritrea (10%), Pakistan e Siria (7% ciascuno). Si tratta prevalentemente di maschi (86%), e tre quarti del totale sono di un’età tra i 16 ed i 17 anni.

Il report di Eurostat sostiene che il numero maggiore di richieste d’asilo per minori non accompagnati è stato registrato in Germania, con 4.100 richieste, il 21% del totale, seguita dall’Italia, 3.900 richieste equivalenti al 20%, dal Regno unito, in rapporto 2.900 richieste, 15% del totale e dalla Grecia (2.600, 13%). L’Italia avrebbe superato anche la Francia, rispetto al numero di asili concessi: 47.885 contro 41.440, ed è l’unico Paese che ha aumentato il numero (diecimila in più del 2017). Altri Paesi come Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca concedono invece poche decine di asili all’anno. Si consideri, per esempio, che Roma ha accolto 12.700 persone in più, Parigi appena 800.

I Paesi Baltici e i membri del gruppo di Visegràd sono ultimi nella lista dell’accoglienza: per ultima l’Estonia, con solo 20 pareri positivi, preceduta da Lettonia (30) e Slovacchia (45); poco superiori le cifre di Repubblica Ceca, con 165 ok alla protezione rilasciati, l’Ungheria (365) e la Polonia (435). Molti di questi Paesi, durante la discussione politica a Bruxelles e a Strasburgo, si sono mostrati convinti oppositori delle politiche di accoglienza e hanno fatto di tutto per bloccare la riforma del Trattato di Dublino che lascia al primo Paese di approdo la responsabilità di valutare e, eventualmente, accogliere i migranti extracomunitari che fanno richiesta di protezione internazionale.

In ogni caso, dell’UE è arrivato un avvertimento per i paesi di Visegràd anche per l’Italia. “I movimenti secondari da uno Stato membro verso un altro – è l’avvertimento – sono vietati dal diritto europeo “.

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