K metro 0 – Atene – A distanza di decenni, le cicatrici di guerra tornano alla luce, e il Parlamento greco, nella giornata del 17 aprile, ha votato una risoluzione che chiede alla Germania il pagamento delle riparazioni per i crimini di guerra dei nazisti, questione a lungo contestata da Berlino. Contrari, i neonazisti di Alba Dorata.
K metro 0 – Atene – A distanza di decenni, le cicatrici di guerra tornano alla luce, e il Parlamento greco, nella giornata del 17 aprile, ha votato una risoluzione che chiede alla Germania il pagamento delle riparazioni per i crimini di guerra dei nazisti, questione a lungo contestata da Berlino. Contrari, i neonazisti di Alba Dorata.
La Grecia invierà quindi una nota verbale alla Germania per rinnovare la richiesta di pagamento dei danni per la Seconda Guerra Mondiale, già avanzata da tempo. Per questa ragione, il Parlamento ha dato mandato al primo ministro Alexis Tsipras, il quale, secondo quanto riportato dalla stampa, intervenendo in aula parlamentare venerdì 19 aprile, ha dichiarato che queste sono “pretese inalienabili” da parte della Grecia, per colpa dell’occupazione nazista.
Secondo il primo ministro, rivendicare i debiti di guerra dalla Germania è un dovere “storico ed etico” per la Grecia; tale passo è essenziale “per essere in grado di costruire un futuro migliore nelle nostre relazioni con la Germania”. “Oggi abbiamo il dovere di dare ai due popoli la possibilità di chiudere questo capitolo“, ha dichiarato Tsipras smentendo le voci di chi accusa il suo governo di usare le rivendicazioni dei debiti di guerra per negoziare la sua posizione nell’UE e il suo debito. “Il nazionalismo e il razzismo minacciano di riportare l’Europa nel buio dell’odio e mettono in pericolo le grandi conquiste degli ultimi 70 anni. Non dobbiamo permetterglielo”, ha aggiunto Tsipras.
Quanto al risarcimento, non si hanno dati precisi: secondo alcune fonti potrebbe raggiungere i 300 miliardi di euro, e inoltre, la Grecia non ha di certo scordato il prestito da 30 miliardi estorto da Adolf Hitler alla Banca centrale greca nel 1942 per finanziare la guerra tedesca in Nord Africa.
Ciò che chiede la Grecia non sarà comunque facile da ottenere: per Berlino, che si oppone alla richiesta, varrebbe ancora l’accordo del 1960, quando la Grecia accettò i 115 milioni di marchi offerti dal Governo tedesco per riparare ai danni subiti durante la Guerra.
Un capitolo che ora Atene prova a riaprire, per chiudere definitivamente i conti con Berlino. Tra l’altro, il Paese ellenico versa ancora in una grave crisi finanziaria, e restano vive le perdite inflitte dal programma di austerity voluto negli scorsi anni dall’Unione Europea: che, secondo molti greci, avrebbe causato l’intensificazione della recessione economica, piuttosto che il suo superamento.