K metro 0 – Parigi – Secondo un rapporto pubblicato la settimana scorsa da UNICEF Francia, più di 3/4 nel paese transalpino sono esposti a un’aria di qualità considerata tossica. I bambini sono i primi ad essere colpiti dall’inquinamento atmosferico, soprattutto a causa dello sviluppo ancora incompleto del loro organismo e della loro frequenza respiratoria (una
K metro 0 – Parigi – Secondo un rapporto pubblicato la settimana scorsa da UNICEF Francia, più di 3/4 nel paese transalpino sono esposti a un’aria di qualità considerata tossica.
I bambini sono i primi ad essere colpiti dall’inquinamento atmosferico, soprattutto a causa dello sviluppo ancora incompleto del loro organismo e della loro frequenza respiratoria (una volta e mezzo più alta rispetto a quella degli adulti).
Un gran numero di patologie che si originano durante l’infanzia e persino durante lo stadio fetale – come asma, allergie, eczemi, sindromi depressive, diabete, obesità – sono direttamente legate all’inquinamento atmosferico.
Il rapporto “Pour chaque enfant, un air pur! Les effets de la pollution de l’air en ville sur les enfants” (“Per ogni bambino un’aria pura! Gli effetti dell’inquinamento atmosferico urbano sui bambini”), realizzato dall’UNICEF Francia in collaborazione con WWF Francia, Réseau Action Climat e Respire, ricorda che la principale fonte d’inquinamento atmosferico nelle nostre città è il traffico stradale, a cui è legato il 63% delle emissioni diossido di azoto.
Pertanto, secondo lo studio, vivere in prossimità di collegamenti stradali a forte densità provocherebbe dal 15 al 30% dei nuovi casi d’asma nei bambini.
Inoltre, la maggior parte dei luoghi in cui si riuniscono i bambini si trovano in prossimità di assi stradali, quindi la loro esposizione a un’aria inquinata è accentuata.
A Parigi un quarto delle scuole si trovano in località in cui il tasso di inquinamento atmosferico è costantemente al di sopra delle normative europee: lo stesso avviene per stadi, parchi e altre infrastrutture sportive.
L’UNICEF Francia e i suoi partner propongono alcune raccomandazioni concrete per invertire questa tendenza:
Estendere le zone a bassa emissione di sostanze inquinanti nelle città, soprattutto vicino a luoghi che ospitano gruppi vulnerabili (asili nido, scuole, ospedali…), per ridurre progressivamente la presenza di automobili a benzina e a diesel e favorire l’aumento di motori a emissioni minori
Incoraggiare e sostenere finanziariamente le collettività e i consumatori per sviluppare soluzioni di mobilità più pulite (camminare, usare la bicicletta, trasporti pubblici, car sharing ecc.) e in questo modo uscire dalla dipendenza da un uso individuale dell’automobile
Sensibilizzare maggiormente la popolazione sui rischi dell’inquinamento dell’aria per la salute dei bambini.
Diversi studi hanno dimostrato che la riduzione del traffico stradale e un cambiamento delle politiche di mobilità a livello locale e nazionale hanno un effetto diretto sul miglioramento della salute e della qualità della vita, con riduzione dei ricoveri ospedalieri e dell’incidenza di malattie.
Di fronte all’urgenza sanitaria dell’esposizione di tutti, e in particolare dei bambini, all’inquinamento atmosferico, è giunto il momento di modificare i nostri modelli di vita cittadini per rendere più respirabile e sana l’aria delle nostre città.
UNICEF