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Ue-Società civile: Le alternative alla detenzione dei migranti: come renderle efficaci

Ue-Società civile: Le alternative alla detenzione dei migranti: come renderle efficaci

K metro 0 – Strasburgo – Una varietà di esempi e pratiche concreti di alternative alla detenzione dei migranti da diverse parti d’Europa è stata presentata a circa 200 partecipanti di una conferenza internazionale sulle alternative efficaci alla detenzione dei migranti organizzata congiuntamente da Consiglio d’Europa, Commissione europea e Rete europea sulle migrazioni. “I migranti continuano

K metro 0 – Strasburgo – Una varietà di esempi e pratiche concreti di alternative alla detenzione dei migranti da diverse parti d’Europa è stata presentata a circa 200 partecipanti di una conferenza internazionale sulle alternative efficaci alla detenzione dei migranti organizzata congiuntamente da Consiglio d’Europa, Commissione europea e Rete europea sulle migrazioni.

“I migranti continuano a essere detenuti negli Stati membri del Consiglio d’Europa, a volte in modo arbitrario e a volte in condizioni terribili e inaccettabili. La detenzione di persone vulnerabili, soprattutto i minori, rimane fonte di grave preoccupazione. Occorre trovare modi per evitare inutili sofferenze umane. Il Consiglio d’Europa ha elaborato linee guida sugli aspetti giuridici e pratici delle alternative alla detenzione degli immigrati. Se applicate in modo efficace, tali alternative possono offrire vantaggi sia ai singoli migranti che agli Stati membri”, ha dichiarato Christos Giakoumopoulos, Direttore generale dei diritti umani e dello Stato di diritto del Consiglio d’Europa.

La detenzione dovrebbe essere utilizzata come misura di ultima istanza nel contesto della migrazione e gli Stati dovrebbero istituire alternative alla detenzione. È nell’interesse delle rispettive autorità statali che i migranti siano conformi alle procedure, cooperino e non fuggano. È pertanto cruciale comprendere appieno ciò che rende efficaci tali alternative e ciò che invece ne determina un esito negativo.

Una delle conclusioni della conferenza è la necessità di una cooperazione ancora maggiore a livello internazionale in questo ambito, ma anche a livello nazionale. Se la società civile e le istituzioni nazionali per i diritti umani interagiscono in modo costruttivo con le autorità e se le autorità locali e nazionali creano ponti in questo ambito, si potranno ottenere risultati.

“La conferenza di oggi è un ottimo esempio della stretta collaborazione tra la Commissione europea e il Consiglio d’Europa in materia di migrazione. La Commissione sostiene fermamente lo sviluppo e la promozione di efficaci alternative alla detenzione dei migranti, soprattutto in relazione ai minori e altre persone vulnerabili. Il miglioramento dell’efficacia e della disponibilità delle alternative è essenziale per il loro successo e le decisioni di oggi ci aiuteranno ad avvicinarci al raggiungimento di questo obiettivo comune”, ha dichiarato Simon Mordue, Vicedirettore generale, Direzione generale per la Migrazione e gli Affari interni, Commissione europea.

I numerosi aspetti delle alternative alla detenzione degli immigrati, discussi durante la conferenza, includono inter alia la registrazione, la gestione dei casi o il supporto degli assistenti sociali, i resoconti periodici, la residenza designata e le soluzioni di alloggio.

Tra i principali risultati figura il fatto che le alternative sono generalmente sottoutilizzate dagli Stati europei e che è necessaria maggiore consapevolezza per cambiare questa situazione. Gli Stati necessitano di sostegno per una risoluzione dei casi rapida ed equa, tra cui rimpatri dignitosi. Con una maggiore conoscenza e una mappatura complessiva, gli Stati avranno migliori strumenti per ottenere risultati positivi ed evitare esiti negativi con un approccio pratico e pragmatico alla realizzazione di efficaci alternative alla detenzione degli immigrati.

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