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L’Europarlamento: la Russia non può più essere considerata un “partner strategico”  

L’Europarlamento: la Russia non può più essere considerata un “partner strategico”  

K metro 0 – Bruxelles – Martedì 12 marzo, i deputati europei hanno affermato che l’UE dovrebbe prepararsi ad adottare ulteriori sanzioni nel caso in cui la Russia continui a violare il diritto internazionale. La risoluzione del Parlamento per valutare lo stato delle relazioni politiche UE-Russia è stata approvata con 402 voti favorevoli, 163 contrari e

K metro 0 – Bruxelles – Martedì 12 marzo, i deputati europei hanno affermato che l’UE dovrebbe prepararsi ad adottare ulteriori sanzioni nel caso in cui la Russia continui a violare il diritto internazionale. La risoluzione del Parlamento per valutare lo stato delle relazioni politiche UE-Russia è stata approvata con 402 voti favorevoli, 163 contrari e 89 astensioni.

Possibili nuove sanzioni

I deputati hanno rilevato che, dal 2015, sono emersi nuovi fattori di tensione tra L’UE e la Russia, tra cui l’intervento in Siria e l’ingerenza in Paesi come la Libia e la Repubblica Centrafricana. Hanno inoltre sottolineato il sostegno del Cremlino ai partiti anti europeisti e ai movimenti di estrema destra, ad esempio in Ungheria, e come il Paese continui a interferire nelle elezioni politiche e a violare i diritti umani su proprio territorio.

L’ Europarlamento ribadisce che l’UE dovrebbe essere pronta ad adottare ulteriori sanzioni contro la Russia, in particolare contro specifiche persone responsabili. Le sanzioni dovrebbero essere proporzionate alle minacce poste dalla Russia. Nel dicembre scorso, il Consiglio ha prorogato le sanzioni economiche sino al 31 luglio prossimo.

La relatrice Sandra Kalniete (PPE, LV) ha dichiarato: “Il tempo per un linguaggio piacevole e diplomatico è finito. C’è poco spazio per una cooperazione finché la Russia continua ad occupare parti dell’Ucraina e attaccare altri Paesi europei”.

Affrontare insieme solo le sfide globali

L’UE dovrebbe rivedere inoltre  il suo attuale accordo di partenariato e cooperazione (APC) con la Russia e limitare la cooperazione ai settori di interesse comune: come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la lotta al terrorismo, che  richiedono un impegno selettivo.

Nella risoluzione si afferma che una più stretta collaborazione sarà possibile solo se la Russia attuerà pienamente i cosiddetti accordi di Minsk del settembre 2014, per porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale, e inizierà a rispettare il diritto internazionale.

Risposta alla disinformazione. I deputati hanno inoltre condannato le campagne di disinformazione e gli attacchi informatici attuati dai servizi segreti russi, volti ad accrescere le tensioni all’interno dell’Unione Europea, esprimendo profonda preoccupazione per il fatto che la reazione dell’UE alle campagne di propaganda e agli attacchi diretti di disinformazione di massa russi è stata insufficiente e deve essere ulteriormente rafforzata, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee del maggio 2019.

Hanno evidenziato, in tale contesto, la necessità di incrementare notevolmente i finanziamenti e le risorse umane della Task Force East StratCom.

Nord Stream 2. I deputati hanno ribadito la loro preoccupazione per il fatto che il progetto Nord Stream-2 potrebbe rafforzare la dipendenza dell’UE dalle forniture di gas russo e minacciare il mercato interno dell’Unione.

La guerra economica della Russia. I deputati hanno infine condannato le attività finanziarie illecite e il riciclaggio di denaro sporco da parte della Russia, che potrebbe ammontare a miliardi di euro e che costituisce una minaccia per la sicurezza e la stabilità europea. Gli Stati membri dovrebbero in tal senso cessare i programmi “golden visa”, di cui beneficia l’oligarchia russa.

 

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