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Francia: una tassa del 3% sui giganti di internet potrebbe fruttare fino a 500 milioni all’anno

Francia: una tassa del 3% sui giganti di internet potrebbe fruttare fino a 500 milioni all’anno

K metro 0 – Parigi – Il Governo francese sta pianificando l’introduzione di una tassa del 3% per i giganti di internet, compresi Google, Facebook, Amazon ed Apple e altri socialnetwork. Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, presenterà il disegno di legge in questione durante la riunione settimanale del Consiglio dei Ministri, che si

K metro 0 – Parigi – Il Governo francese sta pianificando l’introduzione di una tassa del 3% per i giganti di internet, compresi Google, Facebook, Amazon ed Apple e altri socialnetwork.

Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, presenterà il disegno di legge in questione durante la riunione settimanale del Consiglio dei Ministri, che si terrà oggi, prima che il documento passi alla discussione parlamentare. La proposta di legge illustra come verranno tassate tutte le compagnie del settore digital, che abbiano un introito mondiale superiore a 750 milioni di euro (848 milioni di dollari), comprese quelle francesi superiori ai 25 milioni di euro.

Al quotidiano “Le Parisienne”, il Ministro delle finanze ha detto che circa una trentina di società, con sedi sia negli USA che in Cina e in Europa, risentiranno delle conseguenze del provvedimento nel quotidiano; in compenso, la tassa potrebbe fruttare alle casse del Paese ben 500 milioni di euro in più all’anno.

“Un sistema di tassazione per il 21 ° secolo deve essere costruito su ciò che ha valore oggi, e questo è il dato”, ha detto Le Maire, aggiungendo che è anche una questione di giustizia fiscale, in quanto i giganti digitali pagano circa 14 punti percentuali in meno di tasse rispetto alle piccole e medie imprese europee. Il ministro ha spiegato anche che la tassa sarebbe destinata a società che gestiscono piattaforme che guadagnano una commissione per mettere le aziende in contatto con i clienti: le aziende che vendono i loro prodotti sui propri siti Web non saranno prese di mira, come il rivenditore francese Darty, ma le aziende come Amazon, che svolgono la funzione di intermediario digitale tra produttore e consumatore dovrebbero pagare. “Mettono i loro prodotti sui mercati senza nemmeno pagare l’imposta sul valore aggiunto, e quasi nessun’altra tassa, è intollerabile. Allo stesso giro d’affari dovrebbero pagare la stessa tassa”, ha aggiunto Le Maire.

L’obiettivo della tassa è anche quello di limitare la diffusione di dati sensibili degli acquirenti a fini pubblicitari, e per evitare di penalizzare le società francesi, l’importo pagato sarà deducibile dal reddito anticipato. In un’intervista con il settimanale “Journal du Dimanche”, l’amministratore delegato di Carrefour, Alexandre Bompard, ha affermato che è giunto il momento di porre fine allo squilibrio fiscale tra le aziende del settore e quelle statunitensi e cinesi.

La Francia procede con questo disegno di legge, dopo aver provato ad approvarlo a livello europeo, incontrando però la resistenza di alcuni paesi come la Germania,  Lussemburgo e Irlanda, che hanno aliquote fiscali piuttosto basse.

 

 

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