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Montenegro: migliaia di persone in piazza per chiedere la fine del governo

Montenegro: migliaia di persone in piazza per chiedere la fine del governo

K metro 0 – Montenegro – Più di 10.000 persone hanno protestato, sabato scorso, nella capitale del Montenegro, Podgorica, per chiedere le dimissioni del Presidente della Repubblica e leader del Partito Democratico dei Socialisti (PDS) Milo Đukanović, al potere da circa 30 anni. I montenegrini hanno iniziato a protestare il 2 febbraio scorso su iniziativa

K metro 0 – Montenegro – Più di 10.000 persone hanno protestato, sabato scorso, nella capitale del Montenegro, Podgorica, per chiedere le dimissioni del Presidente della Repubblica e leader del Partito Democratico dei Socialisti (PDS) Milo Đukanović, al potere da circa 30 anni.

I montenegrini hanno iniziato a protestare il 2 febbraio scorso su iniziativa del gruppo “Odupri se – 97.000” (Resisti – 97.000), composto da 30 attivisti e cittadini senza alcun orientamento politico. L’ex vicepresidente del parlamento montenegrino, Džemal Perović è tra le figure di spicco del gruppo, insieme ad altri intellettuali, avvocati, accademici e giornalisti. Una seconda manifestazione ha avuto luogo sabato 16 febbraio. La prima protesta ha fatto così tanto rumore che il numero dei parteciparti alla seconda è aumentato di dieci volte – da 97 a 970.

Đukanović, sei volte premier e una volta presidente della repubblica, è stato al centro di numerosi scandali, di cui l’ultimo è quello denominato “Koverta”: in un video apparso a gennaio scorso, si vede il presidente del potente gruppo finanziario Atlas, Duško Knežević, consegnare una busta contenente 100.000 dollari all’ex sindaco di Podgorica ed ex esponente del PDS, Slavoljub Stijepović. Knežević, dalla sua dimora sicura nel Regno Unito, avrebbe dichiarato, infatti, di aver utilizzato per venticinque anni del denaro sporco per finanziare le attività del partito. Tra gli altri scandali, ricordiamo anche quello del 2003, in cui il presidente fu indagato dalla procura di Napoli con l’accusa di proteggere un racket di sigarette di contrabbando tra un clan napoletano e il Montenegro. Nonostante l’ordinanza di custodia, Đukanović venne protetto dall’immunità internazionale.

In questa terza manifestazione del mese, gli attivisti si sono riuniti per richiedere le dimissioni, oltre che del presidente della repubblica, anche del primo ministro Duško Marković, del procuratore supremo Ivica Stanković e del procuratore capo responsabile per il crimine organizzato Milivoje Katnić. Questi ultimi sono accusati, in particolare, di ignorare le accuse contro il presidente e di coprire le attività illecite che si celerebbero dietro il suo partito. Đukanović è collocato dal quotidiano britannico “Indipendent” tra i maggiori ricchi e potenti, con un patrimonio di 10 milioni di dollari: ricchezza che desta molti dubbi sin dagli anni ’90.

Il corteo è partito dalla Piazza dell’Indipendenza e si è fermato di fronte all’edificio dell’emittente radiotelevisiva “Radio Televizija Crne Gore” (RTCG), dove i manifestanti hanno iniziato a lanciare dei rotoli carta, gridando “bugiardi”. Tra le richieste degli attivisti, infatti, vi è anche quella di dimissioni del Direttore Generale della RTCG. Sulla pagina facebook del gruppo “Odupri se – 97.000” si legge che “l’emittente statale RTCG non è un servizio pubblico ma una propaganda del partito, che ha disinformato il Montenegro per 30 anni”. Nemmeno le raffiche di vento hanno fermato i manifestanti, che hanno intonato per tutto il tempo slogan che inneggiavano alla libertà delle istituzioni governative e alla fine del governo trentennale del presidente Milo Đukanović.

La protesta si è svolta in modo pacifico e non è stato necessario l’intervento della polizia. Uno degli organizzatori, Demir Hodzic, prima del corteo aveva, infatti, invitato i cittadini ad evitare episodi di violenza e la drammaturga Lela Milosevic aveva ricordato che la libertà non è incondizionata ma è limitata dal rispetto della legge. “Lo scopo di queste proteste è il richiamo alla pace e alla democrazia per tutte le istituzioni statali e per il sistema giudiziario, affinché tutto possa funzionare nell’interesse dello stato e del popolo montenegrino […]. Non è un personale regolamento di conti […]” ha spiegato la donna.

Secondo i media locali, dietro l’organizzazione di questa protesta ci sarebbe proprio il Partito Democratico dei Socialisti.

Da parte sua, il presidente Đukanović, dichiarandosi estraneo a tutti gli spostamenti di denaro in favore del suo partito, ha ribadito la sua innocenza e la sua fermezza nell’andare avanti col suo incarico: “Non intendo dimettermi, anche se questo è ovviamente l’aspettativa di una parte del pubblico dominata dai miei avversari politici”.

Il suo governo è tra i più longevi di quello dei leader dell’UE: ha ricoperto il ruolo di primo ministro dal 1991 al 1998, poi quello di presidente dal 1998 al 2002 e nuovamente primo ministro in vari governi tra il 2003 e il 2006, prima di essere rieletto presidente nel maggio 2018.

Il Montenegro, secondo il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, potrebbe nel 2025 entrare a far parte dell’Unione Europea, ma prima del suo ingresso ci sono ovviamente dei passaggi necessari da completare. Tra questi non è esente la lotta alla criminalità organizzata che dilaga nel paese.

Il movimento ha già programmato la sua prossima protesta per il 2 marzo e sta redigendo richieste da presentare al governo, nella speranza che il futuro della nazione possa cambiare in meglio.

 

 

di Mara di Fuccia

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